“Ferro”, trama e recensione

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“Ferro” – Ad un meeting la macchina da presa panoramica da una persona all’altra, che si presenta e dichiara di essere alcolista. Poi ad un certo punto posa il suo sguardo sul volto di Tiziano Ferro, che non pronuncia alcuna parola ma comincia così un racconto densissimo. Partendo dalla preghiera della serenità di Niebuhr e arrivando sulla tomba della nonna a Cori, in un viaggio intriso di spiritualità e consapevolezza.

“Ferro”,anche le immagini inedite del matrimonio a Los Angeles

Tre anni lontano dai riflettori per rimettere a posto il puzzle della sua vita, conoscere e sposare sia a Los Angeles che a Sabaudia Victor Allen. Tiziano Ferro lo dice senza mezze misure: la musica gli ha salvato la vita. Prima l’obesità, poi l’omosessualità a non fargli accettare chi era a braccetto con l’industria discografica. Di conseguenza è arrivato l’alcolismo ad aiutarlo a non pensare, ma poi anche a fargli desiderare di morire. La sobrietà conquistata tra gli alcolisti anonimi in realtà è quella che contraddistingue completamente la sua vita. Ce ne accorgiamo sentendo parlare suo marito Victor della loro normalità. E assistendo ad una classica visita ai suoceri per sfogliare l’album di foto del matrimonio, in un America in cui Tiziano resta immune dalla grande popolarità e aiuta con grande slancio altri alcolisti se non altro a provare ad uscire dal tunnel.

Dopo averci fatto entrare in scene di vita quotidiana, “Ferro” mostra per la prima volta al pubblico le immagini private del matrimonio a Los Angeles. Qui parte un profluvio di emozioni, quelle che Tiziano vive ininterrottamente da sempre e che sono inevitabilmente trasmesse allo spettatore. Come quando si passa a raccontare l’esperienza di Sanremo 2020 che lo vide ospite per cinque serate e un nodo gli chiuse la gola sul finale di “Almeno tu nell’universo”. Si finisce in bellezza con il cantautore che spegne quaranta candeline nella sua Latina, avvolto da un amore che in realtà si estende ormai ad ogni latitudine.

Non c’è la musica al centro di tutto, ma una vita e una vicenda umana

La regia di Beppe Tufarulo raccoglie confessione dopo confessione prendendosi tutto il tempo necessario, saltando da Los Angeles a Milano, da Sanremo a Latina. Non c’è la musica al centro di tutto. Ci sono una vita e una vicenda umana nella sua parabola complicata ma alla fine consolatoria. Ferro è il ragazzo che ce l’ha fatta e ora vuole comunicare la speranza e una possibile soluzione a chi magari si trova ad affrontare gli stessi problemi. Perché finalmente oggi è tutto diverso, con Victor al suo fianco e il sogno di avere un figlio. E tutto può cambiare in meglio per chiunque cerchi e trovi la forza di rialzarsi.

“Ferro” è disponibile in abbonamento su Prime Video dal 6 novembre 2020.

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