“School of Mafia”, trama e recensione

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“School of Mafia” – Il superboss Frankie Maciano (Tony Sperandeo) muore cadendo giù dal ponte di Brooklyn ed altri tre mafiosi di New York (Emilio Solfrizzi, Paolo Calabresi e Fabrizio Ferracane) si pongono la questione della successione. Il problema è che i loro tre figli sembrano tutti poco inclini alla malavita: Joe (Guglielmo Poggi) è addirittura un poliziotto, Tony (Michele Ragno) è un ballerino bisessuale che insegna presso una palestra e Nick (Giuseppe Maggio) aspira a diventare una rock star. La progenie mafiosa è quindi in serio pericolo e per porre rimedio i tre vengono mandati dai loro genitori in Sicilia a lezione di mafia da Turi ‘U Appicciaturi (Nino Frassica), coadiuvato da Salvo ‘O Svizzero (Maurizio Lombardi).

“School of Mafia”, recensione

Trailer e spunto di partenza facevano ben sperare, peccato che l’opera del regista Alessandro Pondi presenti ben presto una fase di stanca che lo rallenta e soltanto la comparsa di Nino Frassica riesce a risollevarne in parte le sorti. Le sue lezioni tratteggiano in maniera esilarante alcune caratteristiche della mafia e se Frassica resta l’ingrediente migliore c’è da dire che a tenergli testa troviamo il fiorentino Maurizio Lombardi, il quale costruisce brillantemente il suo personaggio. Anche i tre ragazzi non sfigurano, con Michele Ragno una spanna sopra gli altri che riesce ad evitare i rischi dello stereotipo bisessuale. E poi c’è Paola Minaccioni, la moglie di Turi, che compare in poche scene ma è capace di brillare e restare vivida nella mente.

Pondi cerca di imprimere un suo marchio e una sua originalità, con una macchina da presa notevolmente mobile e le immagini fortemente virate al giallo. Ma ad indebolire la messa in scena e le buone idee che nello script firmato a otto mani pure non mancano sono alcuni passaggi poco plausibili e poco coerenti con l’insieme. Un certo peso ha la colonna sonora di Cris Ciampoli, mentre l’apprezzabile fotografia di Vladan Radovic ricalca talvolta l’impronta dei classici film di mafia, tra chiaroscuri notturni ed esplosioni di luci diurne. Tra l’altro Emilio Solfrizzi col suo neo posticcio gioca a fare Robert De Niro mentre Paolo Calabresi imita, esasperandola, la flebile e storica voce di Marlon Brando ne “Il padrino”. In sintesi, manca mordente in quello che vediamo tra una lezione e l’altra e al di là di qualche risata non emerge alcun intenzione ficcante di riflettere sulla mafia, quella vera, né di prendersene gioco.

Dopo l’uscita nelle sale dello scorso 24 giugno “School of Mafia è disponibile in dvd a partire dal 14 ottobre 2021.

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