Castellammare di Stabia, il Covid non ferma la tradizione


Castellammare di Stabia rispetta la tradizione dell’Immacolata nonostante il Covid

<em>Castellammare di Stabia – Il Coronavirus non ferma la tradizione stabiese dell’Immacolata. A partire dal dodicesimo giorno antecedente l’8 dicembre, ogni abitante di Castellammare di Stabia vive la tradizione di Fratielle e Surelle. In ogni rione un devoto compie il giro dell’intero quartiere all’alba radunando gli altri fedeli del posto con la classica “voce”. Quest’anno le cose cambiano. Il devoto la prima e l’ultima notte è accompagnato da una banda musicale, che per quest’anno, causa Covid, non ci sarà alcuna orchestra. Come probabilmente non ci saranno i classici falò per evitare assembramenti nei quartieri.

La storia di “Fratielle e surelle”: una tradizione radicata nei secoli

Castellammare non si arrende al virus e porta avanti quest’antica consuetudine. La tradizione ha una storia radicata nei secoli. Si racconta che l’origine della tradizione sia nata da un marinaio, che naufragato sulle coste stabiesi, chiese aiuto alla Madonna che lo portò in salvo sull’arenile. Il marinaio per riscaldarsi accese un falò e chiamò a raccolta i passanti “fratielle e surelle”, esortandoli a recitare il Rosario per la grazia ricevuta.

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