Dopo Pavia e prima di San Pietroburgo, approderà dal 15 dicembre 2017 al MANN di Napoli, la mostra “Longobardi un popolo che cambia la storia”.
Una mostra epocale che vedrà il MANN di Napoli – scelto tra i grandi musei d’Europa – quale anello di congiunzione tra Nord e Sud Italia nel rappresentare il popolo dalle lunghe barbe: i Longobardi. Il più grande evento mai realizzato sui Longobardi che partito da Pavia il 26 agosto 2017, transiterà a Napoli tra il 15 dicembre 2017 e il 25 marzo 2018, arrivando ad aprile 2018 al Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo.
Per capire la complessità nell’organizzazione della mostra “Longobardi: un popolo che cambia la storia” basta citare i numeri a due e tre cifre raggiunti per la sua organizzazione:
oltre 300 le opere esposte, più di 100 i musei e gli enti prestatori, oltre 50 studiosi coinvolti nelle ricerche e nel catalogo edito da Skira, 32 i siti e i centri longobardi rappresentati in mostra, 58 i corredi funerari esposti, 17 i video originali e le installazioni multimediali, 4 le cripte longobarde pavesi aperte per la prima volta al pubblico in un apposito itinerario e centinaia i materiali provenienti dai depositi del MANN.
A curare l’evento saranno Gian Pietro Brogiolo e Federico Marazzi con Ermanno Arslan, Carlo Bertelli, Caterina Giostra, Saverio Lomartire e Fabio Pagano. L’esposizione avrà qualcosa di innovativo rispetto alle altre che si sono realizzate finora, infatti cercherà di dare una visione complessiva del ruolo, dell’identità, delle strategie, della cultura e dell’eredità del popolo longobardo.
“Longobardi un popolo che cambia la storia” è una coproduzione tra Pavia, capitale del Regno longobardo e Napoli, città bizantina ma punto di riferimento economico e culturale del Ducato di Benevento; la mostra ricostruisce le grandi sfide economiche e sociali affrontate dai Longobardi e riflette sulle relazioni e sulle mediazioni culturali che dominarono quei secoli di guerre e scontri, alleanze strategiche e grandi personalità.
Il Ducato di Benevento conservò memoria e retaggio del Regno di Pavia abbattuto da Carlo Magno nel 774, ma elaborò un proprio originale ruolo quale anello di congiunzione fra le culture mediterranee e l’Europa occidentale.
Oggi in una fase di cambiamenti altrettanto epocali come quelli che si verificarono nell’ Italia Longobarda, vuol dire sperimentare la possibilità di costruire una visione dal Mediterraneo all’intera Europa, e mostrare una prospettiva del nostro continente in cui legami fra aree transalpine e quelle meridionali appaiono più equilibrate e dialoganti di quanto molta storiografia sia riuscita a rappresentare.
Il carattere internazionale dell’evento promosso e rappresentato da uno dei musei più prestigiosi al mondo, quale il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, è il segnale palpabile e concreto della consapevolezza che gli incroci di civiltà risultano sempre più manifesti e inevitabili.
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