Covid, sindaci del Vesuviano chiedono l’esercito


A Napoli e dintorni, domenica scorsa tutti in strada

L’ipotesi di attivare l’esercito in città, non è più soltanto un’idea di Castellammare di Stabia, ma di tutti i paesi vesuviani. I cittadini continuano imperterriti a non rispettare le misure anti contagio, quasi a voler minimizzare un problema che c’è, ed è seriamente preoccupante. Domenica scorsa i cittadini dell’area vesuviana non hanno rispettato la zona arancione e sono scesi in strada a godersi la giornata di sole. Purtroppo, visto il periodo critico, attuare una scelta simile diventa rischioso per la salute pubblica. E i sindaci dei comuni del vesuviano hanno percepito il pericolo, scrivendo una lettera alla Prefettura e alla Questura di Napoli per presentare il problema, invitando l’esercito a vigilare sull’intera area.

L’appello a voce unanime dei sindaci delle città vesuviane

Di seguito ecco la missiva

Noi, Sindaci dei Comuni vesuviani, in rappresentanza di una popolazione di 250.000 persone, non possiamo che esprimere ulteriormente il nostro sgomento per le scene a cui abbiamo assistito appena pochi giorni fa.

Domenica scorsa, un qualunque giorno festivo, soleggiato, di fine inverno, la maggior parte della popolazione era in strada senza alcuna misura di contenimento anti-Covid: persone assembrate fuori ai bar, nelle piazze, senza mascherina, a distanza ravvicinatissima, che ha abbassato la guardia e che non ha alcun senso di responsabilità, per se stessa e per gli altri.

Da soli non ce la facciamo più e non reggiamo più le pressioni di chi vorrebbe, a giusta ragione, chiusi gli spazi all’aperto e non le scuole e i ristoranti, dove le indicazioni per il contenimento del contagio sono ampiamente rispettate. I nostri agenti di polizia locale non sono più in grado di effettuare tutti i controlli che andrebbero effettuati e di fronteggiare il totale caos e la spaventosa anarchia che regnano ormai sovrani nelle nostre strade. Abbiamo dato fondo a tutte le riserve di lavoro straordinario, abbiamo organizzato turni di servizio massacranti, molti di loro si sono ammalati di Covid-19 mentre operavano a favore della collettività. Ora non ce la fanno più, noi non ce la facciamo più. Le forze dell’ordine presenti sul territorio in ordinario fanno il massimo ma è impossibile contrastare questa situazione con gli uomini ad oggi presenti sui nostri comuni.

Per questo chiediamo a gran voce che siano aumentate le forze dispiegate nei nostri territori e che si riprendano le attività di controllo per il rispetto delle regole decise dallo Stato. Chiediamo altri uomini, altri mezzi, altre risorse economiche per garantire che le norme vengano rispettate e gli abusi sanzionati.

Chiesto un intervento istituzionale risolutivo

Chiediamo un intervento istituzionale risolutivo e che gli Organi dello  Stato pianifichino  ed effettuino  gli interventi di controllo del territorio. Mettiamo, come abbiamo sempre fatto, a disposizione il supporto delle nostre polizie locali per una gestione condivisa e coordinata  delle attività sui singoli territori: la campagna vaccinale, che procede ad intermittenza e con modalità ancora poco chiare ai più, è ancora ben lontana dall’essere completata… non è difficile immaginare che a breve, nonostante la varietà di colori che contraddistingue le Regioni d’Italia, avremo una situazione del tutto fuori controllo.

Ai nostri bambini stiamo negando il diritto all’istruzione, all’aggregazione, allo sport, alla crescita individuale e di gruppo; ai nostri anziani stiamo negando la compagnia dei loro familiari, dei loro nipotini, condannando – purtroppo – alcuni di loro a vivere gli ultimi momenti della vita in totale solitudine e abbandono, a troppi stiamo negando il diritto al lavoro, eppure la fine del tunnel appare lontana.

Chiediamo a Voi di non  rendere vani gli enormi sacrifici che, in questo momento, sono richiesti solo ai concittadini più vulnerabili. I Comuni stanno facendo la propria parte, lo Stato faccia lo Stato.

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