Con l’arrivo di Carnevale e della Festa del Papà, protagonista del mese di marzo, è sicuramente la zeppola. Fritte e soffici nel giorno di Carnevale; di pasta choux, farcite di crema pasticcera e dolci amarene sciroppate, per il giorno di San Giuseppe. Tanto buone sono le zeppole, tanto cattiva è l’espressione partenopea Tene ‘na bbona mano a ffà zeppole.
Tene ‘na bbona mano a ffà zeppole, cosa significa?
Tene ‘na bbona mano a ffà zeppole è un’antica espressione partenopea che si usa per apostrofare una persona brava ad aggirare il prossimo. L’origine di questo modo di dire non è del tutto chiara. E’ probabile che si riferisca al fatto che la zeppola napoletana, quella semplice, realizzata solo con acqua, farina, lievito e sale, calata nell’olio bollente si ribalta immediatamente mostrando un nuovo lato di sè stessa. Allo stesso modo chi è capace di cambiare rapidamente le carte in tavola e aggirare il prossimo.
RICETTA DELLE ZEPPOLE DI SAN GIUSEPPE
Tutt’ ‘e vvetrine ‘e zèppole so’ zzeppe
Alla zeppola di San Giuseppe Arturo Trusiano (1887-1953) dedicò una poesia dal titolo: ‘A zeppola ‘e San Giuseppe.
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