Una clamorosa sconfitta, una solenne lezione a Napoli diventa: “una pe bevere e n’ata pe sciacquà (Ad litteram: una per bere ed un’altra per sciacquare).
Ad esempio un incontro di calcio finito molto male porterà la tifoseria della squadra sconfitta a commentare l’esito in questo mondo: “ne abbiamo avuto una pe bevere e n’ata pe sciacquà”.
Ma, da dove deriva questo curioso modo di dire? Ancora una volta è il gioco delle carte a regalarci questa locuzione.
L’espressione, infatti, nasce da un gioco delle carte con il quale gli uomini erano soliti intrattenersi nelle osterie. Il gioco prevedeva la presenza di un padrone e del suo vice detto “sotto” che, a seconda dell’andamento del gioco potevano imporre o negare una bevuta di vino . Dunque potevano darne una da bere e una che consentiva appena di sciacquare la bocca.
Dal gioco delle carte deriva anche un termine che indica sempre “una solenne bastonatura, e/o un grosso rimprovero”. Si tratta della parola “lisciabusso” (in italiano liscebusso come da Dizionario Treccani) che nasce dalle segnalazioni compiute durante il gioco delle carte: lisciare la carta e bussare sul tavolo. Azioni che possono comportare per l’avversario una clamorosa sconfitta e quindi un “lisciabusso”.
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