L’estate 2014 è stata decisamente fiacca dal punto di vista degli eventi.
Chi è rimasto in città, infatti, non ha avuto a disposizione una vasta scelta di opportunità. Napoli e il suo hinterland hanno offerto veramente poco per soddisfare la voglia di divertimento, curiosità o passione dei cittadini che quest’anno hanno scelto, o sono stati costretti, a non partire per le consuete vacanze agostane.
Eppure tante sarebbero state le opportunità da sfruttare, in un territorio che dal punto di vista storico, archeologico e paesaggistico ha molto da offrire. Per dare una spinta al turismo è necessario organizzare iniziative e manifestazioni “sfruttando” ciò che di bello offre il nostro territorio, soprattutto d’estate.
“Liberare” il lungomare di via Caracciolo non basta, da solo, a rispondere a tale esigenza. Se pensiamo ad esempio agli eventi musicali organizzati in costiera amalfitana o sorrentina, ci rendiamo conto di come nel napoletano, dove tutto tace, manchi una vera e propria cognizione di come incentivare il turismo. Ciò che rimane da fare ai cittadini rimasti è essere turisti della propria città e territorio, attività troppo spesso sottovalutata.
Facendo un giro per i Campi Flegrei, ad esempio, si scopre l’esistenza del Parco archeologico di Baia, un complesso che comprende i resti di impianti termali e idraulici. Si tratta delle terme di Mercurio, Venere, Diana, le terme della Sosandra, le Cento Camerelle, la Piscina Mirabile, la tomba di Agrippina, il porto militare di Miseno, il teatro, le tombe monumentali.
Questo tesoro di inestimabile valore, lasciato, a dire il vero, un po’ all’incuria e nell’indifferenza, si può visitare tutti i giorni mattina e pomeriggio, dalle nove fino ad un’ora prima del tramonto.
Questa è solo uno dei tanti luoghi magici da esplorare e che stanno intorno a noi, di cui noi spesso, tristemente, non sappiamo neppure dell’esistenza. Quindi, quando la città organizza pochi intrattenimenti, una buona alternativa è farsi esploratori del proprio stesso territorio e scoprire quanto di bello ci conserva.
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