Rassegne estive? Malcontento a Pompei e a Torre del Greco

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Umberto Tozzi, Tullio De Piscopo, Gianluca Guidi, Erminio Sinni,  Mario Biondi e tanti altri nomi illustri del mondo dello spettacolo sono quelli che arricchiscono l’esaltante cartellone di eventi di R-ESTATE A POMPEI, la rassegna che da giugno a settembre 2022 è in programma a Pompei.

Anche Torre del Greco ha voluto offrire ai suoi cittadini e a quelli che giungono in città in occasione della stagione estiva un folto calendario di spettacoli. Peppe Iodice, Tony Tammaro, gli Arteteca, Biagio Izzo, Giuliana De Sio e tanti altri.

R-ESTATE A TORRE DEL GRECO, stesso nome della rassegna della città mariana e stessa possibilità di partecipare agli eventi in maniera del tutto gratuita. Purtroppo però, anche stesso malcontento e per la medesima motivazione. Gli eventi sono sì gratuiti, ma relegati ad una ristretta cerchia di cittadini, quelli che “prenotano prima”.

Malcontento a Pompei e a Torre del Greco per le modalità di partecipazione agli eventi delle rassegne estive

Dai racconti di alcuni cittadini pompeiani apprendiamo che la prenotazione per assistere allo spettacolo di Mario Biondi è stata assolutamente impossibile da fare. A pochi istanti dall’apertura delle prenotazioni risultava già la copertura di tutti i posti a disposizione.

Attenzione però! Il concerto si è tenuto in Piazza Schettini, piazza pubblica posta al centro di Pompei, accanto al Municipio. “Sarà comunque possibile assistere in piedi. Non importa il posto a sedere” – avranno pensato in molti – e invece – a gran sorpresa tutte le strade che convergono su Piazza Schettini sono state sbarrate con transenne poste a lunga distanza dalla piazza per vietarne l’accesso.

Motivi di sicurezza sarà stata sicuramente la motivazione, ma allora perchè raccontare ai cittadini che ci saranno tanti ospiti in città, che si saranno tanti eventi gratuiti che allieteranno l’intera estate, se poi solo pochi eletti potranno assistere ai concerti?

A Torre del Greco, dove pure occorre prenotarsi per accedere ai vari spettacoli in programma, l’interrogativo più grosso è perchè investire tanto denaro pubblico in una rassegna destinata a pochi e non far rivivere, invece, la Festa dei Quattro Altari, dove di storia, tradizione, cultura  e spettacolo possono gioirne tutti?

 

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