Piccola, marrone, cresce in un guscio ricco di aculei, si trova in autunno ed è talmente buona da essere paragonata al pane: è la castagna.
Tempo di castagne
In tempi passati la castagna veniva usata come sostituto del pane. Era il pane dei poveri, per coloro che non avevano le risorse per comprare il grano. Un frutto tanto buono quanto controverso per il suo elevato apporto calorico. Infatti 100g di castagne (di grandezza media ne sono circa 8-10) comporta circa 200kcal, niente male direi!
Ciò nonostante le castagne vengono mangiate in tutti i modi e sono buone in tutti i modi: arrostite, bollite secche, sotto forma di farina.
Una tira l’altra, un po’ come le ciliegie
Le castagne hanno la prerogativa di essere costituite da circa il 97% di amido, pertanto un degno sostituto di pane, pasta e patate. È un frutto privo di glutine per cui è adatto anche a chi soffre di celiachia.
E allora piuttosto che demonizzarle, quando i miei pazienti mi chiedono se possono mangiarle io rispondo di sì, ma in un pasto privo di altri carboidrati, e per essere ancora più precisa rispondo che ne possono mangiare 5-6 in modo da gustarne il delicato e dolce sapore, la fragranza e sentirsi soddisfatti. Inutile dire ‘mangiane una sola’, sono come le ciliegie, una tira l’altra soprattutto quando sono calde calde.
Da un punto di vista nutrizionale sono frutti ricchi, come già detto, di zucchero sotto forma di amido, di fibra, di vitamine del complesso B e di grassi buoni, non tanti, ma utili.
Castagne: Attenzione alle allergie!
Chi mi conosce e mi legge sa che mi occupo di allergie e intolleranze e ahimè! la notizia è bruttina perché l’allergia alle castagne è frequente, sia per ingestione che legata al polline.
La diagnosi deve essere sempre fatta da un allergologo specialista, mai una triste ricerca fai da te perché i sintomi sono simili a quelli di molti altri alimenti. È interessante sottolineare che esiste una reazione crociata tra l’allergia al lattice e la castagna (insieme a tanti altri frutti come kiwi, banane, pesche). Ha un nome specifico ovvero sindrome lattice-frutta, e se ne parla già dagli anni novanta, non lo dico io! (trovi qui l’articolo https://europepmc.org/article/med/7943998).
Per chi non è allergico e quindi può mangiare questo prelibato frutto, la quantità l’ho indicata, ovviamente non giornaliera, si tratta di un alimento da assumere di tanto in tanto.
Non mancano esempi di utilizzo della farina di castagna già a partire dalla colazione. Nella mia rubrica #colazionedaalbes ho spesso utilizzato questa farina per farne crepes o pancakes.
La castagna di Montella, prodotto IGP
Come non citare la campana “castagna di Montella” IGP, un prodotto di origine geografia protetta, dalla forma ovale in superficie e piatta alla base, con la scorza marrone scuro e la polpa bianca e dolcissima. È conosciuta in tutto il mondo E proprio per le sue caratteristiche è molto utilizzata per produrre marron glacé.
Una tipologia commerciale della “Castagna di Montella”, soprattutto nel periodo natalizio, è la castagna infornata (la famosa Castagna del Prete).
Cosa rende la castagna di Montella una prelibatezza, forse la migliore di tutta Italia, è la indiscutibile bontà della varietà, la fondamentale caratteristica dei terreni di coltivazione e il clima per lo più mite.
Or del paiolo che inquieto oscilla
La castagna è un frutto che spopola nelle ricette, è citato nelle canzoni e esaltato nelle poesie:
Per te i tuguri sentono il tumulto / or del paiolo che inquieto oscilla; / per te la fiamma sotto
quel singulto / crepita e brilla: tu, pio castagno, solo tu, l’assai / doni al villano che non ha
che il sole; / tu solo il chicco, il buon di più, / tu dai alla sua prole.
(Giovanni Pascoli, Il castagno, in Myricae, 1891-1903
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