Il giorno di Halloween si avvicina e anche Napoli è pronta a trasformarsi in una città “da brivido”.
Quale occasione migliore per lasciarsi suggestionare da una vecchia leggenda, e partecipare ad un evento che combina cultura e divertimento? Il 31 ottobre l’associazione nonsoloart ha in programma una visita guidata nel centro storico, per conoscere le origini di figure tipiche della tradizioni esoterica partenopea quali il Munaciello e la Bella mbriana. Nel corso del tour si attraverseranno Piazza del Gesù, l’esterno del Complesso di Santa Chiara, Piazza San Domenico Maggiore, Via Nilo,Via Tribunali, ma la vera chicca sarà la visita di quella che si presume essere la tomba del Conte Dracula, situata nel convento di Santa Maria La Nova.
Ma chi era in realtà questo sinistro personaggio?
Vlad III nacque nel 1431 in Romania. Discendente della casata reale dei Basarabidi, suo padre Vlad II fu membro dell’Ordine del Drago, fondato per proteggere il Cristianesimo nell’Europa orientale. Per questa ragione a suo figlio fu attribuito il soprannome di Dracula che vuol dire appunto figlio del drago. Gli fu dato, inoltre, l’appellativo di Tepes, impalatore, per la sua ferocia nel punire i malfattori impalandoli. Si presume che la morte dell’uomo sia avvenuta nel 1476 nel corso di una battaglia contro i turchi, ed è qui che reale e surreale si intrecciano.
Si dice, infatti, che l’uomo non fu ucciso ma fatto prigioniero e riscattato da sua figlia Maria Balsa, sposa del primogenito di Matteo Ferrillo; anche quest’ultimo assieme a Ferrante D’Aragona e allo stesso Vlad III, era membro dell’Ordine del Drago.
La ragazza, per volere del padre, fu adottata all’età di sette anni da una nobile famiglia napoletana affinchè crescesse al sicuro dagli scontri che all’epoca devastavano la Romania. Una volta liberato, il principe di Valacchia sarebbe stato condotto a Napoli e alla morte sepolto nella tomba dei coniugi Ferrillo. Il sepolcro fu costruito nel 1499 da Jacopo della Pila nel Convento di Santa Maria La Nova.
Da dove viene l’interesse per il sepolcro dei Ferrillo?
A seguito di una ricerca condotta da una studentessa napoletana per stesura tesi di laurea, la scoperta di elementi interessanti sulla facciata del monumento funebre ha suscitato nel 2014 la curiosità di un gruppo di studiosi dell’Università di Tallin in Estonia.
Tra loro anche due fratelli italiani, un ricercatore ed uno storico. Gli studi si sono concentrati in particolare sui simboli incisi nel marmo, in cui appaiono chiaramente un dragone e due sfingi contrapposte. Il collegamento di Vlad III all’animale mitologico è chiaro; le sfingi, invece, rappresenterebbero la città di Tebe, che gli egiziani chiamavano appunto Tepes. Dunque secondo questa interpretazione le raffigurazioni tradotte indicherebbero la presenza nella tomba delle spoglie di Dracula Tepes.
Gli studiosi hanno chiesto alla sovraintendenza del comune di Napoli un permesso speciale per analizzare i resti contenuti nel sepolcro, dunque per ora le loro restano solo supposizioni.
La figura di Dracula resta avvolta nel mistero soprattutto perché storicamente non si hanno notizie certe della sua scomparsa. Secondo la leggenda il principe di Valacchia ucciso dai turchi, avrebbe fatto un patto con il diavolo per tornare in vita trasformandosi in vampiro. Da qui trae spunto il personaggio spaventoso del celebre romanzo di Bram Stoke, che ad Halloween resta uno dei travestimenti più in voga tra grandi e piccini.