Si conclude la prima edizione del Pignatelli Jazz con il Mario Nappi Trio & Emilia Zamuner.
Appuntamento conclusivo quello del 26 marzo per la prima edizione del Pignatelli Jazz dove si sono esibito il Mario Nappi Trio & Emilia Zamuner nel progetto ‘Tradition’.
La rassegna con la direzione artistica di Emilia Zamuner, la collaborazione di Eduardo Scarfoglio ha ricevuto la sponsorizzazione di Banca Credem ed il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo.
Il Pignatelli Jazz ha riscontrato un largo consenso da parte del pubblico, che ha riempito la Veranda Neoclassica del museo Villa Pignatelli in ogni data proposta.
In apertura i saluti di Denise Pagano, e del rappresentante della Fondazione Massimo Leone con il loro progetto di sostegno per i senza fissa dimora, per i quali sarà devoluto il concerto del 28 marzo presso la Basilica di San Giovanni Maggiore.
L’ultima mattinata musicale è stata aperta con il brano ‘Introducing‘ del Mario Nappi Trio, dalle atmosfere soft, accolto con entusiasmo dal numeroso ed attento pubblico. Il trio è formato da Mario Nappi al piano, Corrado Cirillo al contrabbasso, Gianluca Mignano alla batteria.
L’ingresso di Emilia Zamuner ha portato una ventata di swing, nel brano proposto che aggredisce con la sua voce, regalando una scarica di energetica e vellutata vocalità.
Sorride la Zamuner mentre canta concedendo al pubblico il suo talento, confermando che il palco è decisamente il suo luogo congeniale. Il tempo è dalla sua parte, grazie alla sua giovane età può regalare tanto, tanto swing.
Tra i brani proposti, l’omaggio al compianto Al Jarreau con ‘Take Five’ viene proposto dal quartetto in un ritmo soft, che la cantante affronta con toni bassi, in gran parte sostituendo il vocalizzo al testo, con un ottimo risultato.
Dal repertorio standard jazz affrontato il brano di alta difficoltà tecnica ‘The peacocks’, brano eponimo del disco prodotto da Stan Getz nel 1975 per la Columbia Records. Il quartetto si dimostra all’altezza del ruolo, con la Zamuner che ‘sta nel pezzo’ sia per gli attacchi che nel feeling. Brano che la singer affronta con la grazia ed il coraggio della sua età, riuscendo a dominarlo, consacrandola tra le migliori interpreti della nuova generazione.
Non da meno il brano ‘How high the Moon’ dalle due velocità, che la Zamuner dopo l’intro lento, continua con il vocalizzo digressivo, agganciato da Nappi al piano con la sua variazione terminata con un loop. Nel finale del brano la vocalist si produce in un acuto che fa scattare l’applauso del pubblico.
Dal repertorio della tradizione della canzone napoletana scelto il brano ‘Era di maggio’ interpretato con sentimento, ma non ancora appassionato, mentre da quello brasiliano eseguito ‘Fotografia’ di Anton Carlos Jobim, che si scioglie nella dolcezza esecutiva del quartetto.
Conclude il bel concerto un altro omaggio questa volta a Pino Daniele con il brano “E sona mo’ “ accompagnato ritmicamente dal pubblico con il battito delle mani.
Per il bis, richiesto a gran voce, eseguito il popolare ‘I got rhythm’(G.Gershwin) quasi interamente con vocalizzo dalla Zamuner.
Gran finale di una rassegna riuscita, dove si son alternati musicisti di talento del panorama jazzistico nazionale come Giuliana Soscia e Pino Jodice, Andrea Rea Duo (Andrea Rea e Mino Lanzieri), Luca Signorini quartet (Luca Signorini, Bruno Persico, Massimo Mercogliano, Enrico Del Gaudio), Giulio Martino quartet (Giulio Martino, Rocco Zaccagnino, Alexandre Cuda, Leonardo De Lorenzo), Mario Nappi Trio & Emilia Zamuner (Mario Nappi, Corrado Cirillo, Gianluca Mignano).
Non resta che attendere la prossima edizione.
Fonte foto: Pasquale Fabrizio Amodeo