Si intitola “Sottozero” lo spettacolo ispirato alla storia vera di Pietro Ioia, in scena dal 28 ottobre al Centro Teatro Spazio
“Sottozero” nasce da un’idea di Antonio Mocciola ed è un viaggio nell’inferno della Cella zero, moderna camera delle torture che cronologicamente non ha nulla a che spartire con gli anni oscuri del Medioevo, essendo stata approntata nel carcere di Poggioreale (Na) all’inizio degli anni Ottanta. Ha cessato di essere operativa, solo grazie all’impegno di persone come Ioia (ex detenuto e presidente dell’associazione Ex Detenuti di Poggioreale).
Il personaggio principale è un ragazzo che invecchia in carcere e dopo 22 anni riesce a trovare il coraggio di puntare il dito contro quello Stato che lo ha rinchiuso in un luogo fisico per rieducarlo, fallendo l’obiettivo su tutta la linea; inutili vessazioni, ingiustificabili ingiustizie, violenze gratuite per un uomo che deve sì pagare il conto per gli errori fatti ma che non perde i diritti che, al di là di ciò che sta accadendo alla nostra Costituzione, questa garantisce anche ai reclusi in carcere. Claustrofobico, opprimente, violento “Sottozero” è un viaggio che permette di intravedere la luce in fondo al tunnel. Perchè quella luce c’è.
Lo spettacolo è interpretato da Ivan Boragine, Marina Billwiller, Diego Sommaripa, Ivan Improta, Simone Somma, Antonio Tatarella, Pietro Ioia e Cristina Ammendola per la regia di Vincenzo Borrelli e sarà in scena fino al 13 novembre.