Sabato 15 Marzo, Be Forest e Brothers In Law


Sabato 15 Marzo Screamadelica presenta: BE FOREST e Brothers In Law

BE FOREST

C’è una ragione per cui in certi posti nascono più band che in altri? Alle volte non me lo spiego con il procedimento causa-effetto. Ad esempio: i campi da basket. In America durante gli anni ’90 parecchie città hanno visto la partecipazione di aziende private nel programma di risanamento urbano delle zone depresse della città. Praticamente ripulivano i vecchi giardini, territorio di delinquenti; la nike ci costruiva campi sportivi perfettamente funzionanti; i ragazzi ci giocavano a basket così se ne stavano lontani dalle cattive compagnie drogate.

L’allenamento continuo e la possibilità di accedere facilmente allo sport han fatto si che tantissimi ragazzi sono potuti diventare giocatori professionisti e alcuni di loro dei campioni del basket internazionale. A Pesaro ci sono un sacco di campi da basket, l’assessore allo sport ne ha fatti costruire di nuovi in un’area parcheggio dietro il centro storico. Pensate, ha tolto posti auto per darli ai ragazzi per giocare a pallacanestro! Ma comunque a Pesaro ci sono più band che giocatori di basket professionisti. Così succede che esci una sera d’estate e ti trovi ad una festa dove suonano il primo concerto i Be Forest e non lo sapevi.

Da dove vengono? Da Pesaro. Primo concerto è già così sicuri sul palco? Due ragazze e un maschietto. Chitarra in eco perenne, voce femminile sussurrata al basso e batterista verticale. Tutti e tre in piedi. Bellissimi ritagli di luce di fronte alla gente. Presi uno per uno sembrano piccoli sassi di sentiero e invece sul palco diventano delle rocce levigate dalle onde. Come quelle che trovi al mare e ti piacciono e vorresti portarle a casa ma non riesci neanche a spostarle, avete presente?

Ok, ci sono tantissime città dove suonano tantissimi gruppi, ma perchè a Pesaro c’è sempre questa ondata nera di musicisti? Sapete che ho conosciuto un ragazzo che giocava a basket semi-professionista che è voluto diventare dark?

A casa ha tutti i dischi dei Sister Of Mercy e si è fatto da solo la strada fino a Ravenna per vedere i Pains of being pure at heart perché non trovava nessuno che venisse con lui. Assieme a Young wrists, Death in plans, General decay, i We don’t like you – in un certo modo – e Soviet soviet, i Be forest vengono da quel mare e ne respirano più di tutti gli altri quella profondità.

Il mini lp con cui si presentano, registrato da Paolo Rossi del Waves Studio a fine maggio 2010, è appunto un profondo pozzo all’interno del mare di delay e ritorni di chitarre. Micro pensieri recitati sottovoce e batterie minimali a tappeto che registrano il tempo come un cuore. Possono venire in mente tanti gruppi: For Against, Cocteau Twins, Cranes, massì anche gli Xx, che assomigliano a loro ma nessuno è esattamente loro.

Mi piacerebbe sentire un po’ più di voce e mi piacerebbe sentirli cantare in italiano ma sono al primo disco e un chissenefrega dietro ci può stare anche bene. Ovvio che se fossi Ivo Watts pubblicherei domani stesso il loro esordio su 4AD, perché i tempi sono cambiati e tutto è stato contaminato e il mare decide lui, quali sono le cose belle da lasciare a riva dopo la mareggiata e cosa invece tenere per sé nel profondo e i Be Forest sono una di queste.

BROTHERS IN LAW

I Brothers In Law sono un trio proveniente da Pesaro, su quella costa est sempre così sorprendente. Il mare inquinato ha insinuato suoni sporchi nelle loro canzoni.

Nascono come duo (Giacomo e Nicola) nel 2011, pubblicano un EP (s/t – Tannen Records), poi entra in formazione Andrea e danno alle stampe un nuovo singolo (“Gray Days” – We Were Never Being Boring collective – 2012).

Intanto girano un po’ dal vivo e dividono palchi con band come Wild Nothing, Still Corners, Dum Dum Girls, Jacuzzy Boys, Neon Indian e altre. Immagino che da ognuna di queste volessero rubare qualcosa o qualche idea, ma alla fine – come sempre – si lasciavano solo trascinare dalla musica.

Comunque, sul finire dell’estate del 2012 registrano il loro primo album autoprodotto “Hard Times For Dreamers” (We Were Never Being Boring – 2013). Il disco racconta la storia delle loro vite, quello a cui tengono e che vogliono tenersi stretti. Tra chitarre scintillanti e polverosi riverberi, un suono luminoso di adolescenze oscure, periferie e amore.

File under: banditi dream-pop; collezionisti di C86; amanti della Captured Tracks.

L’album è stato rilasciato anche in UK per CF-Records e in Giappone per Cocoheart Records.

I Brothers In Law hanno partecipato al prestigioso SXSW 2013 ad Austin, Texas

e a settembre sono stati premiati al MEI Targa Giovani come Migliore Band dell’anno.

Ingresso 5 euro per i non tesserati per Faithful To Rock, in collaborazione con RADIO CITTA’ FUTURA, con 2 sale dj set con Fabio Luzietti, Skalibur, Nicola di Fish’n’Chips e Brainstorm, e i visual di Saint Dog. Ogni Sabato in diretta in FM sui 97.7 di Radio Città Futura.

http://www.facebook.com/beforest3

dalle 21:00

Faithful To Rock

porte/botteghino

21:00

concerti

22:00

5 euro per Screamadelica senza tessera

@ CIRCOLO DEGLI ARTISTI

Via Casilina Vecchia 42 – Roma

06 70305684; info @ circoloartisti.it

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