M’Barka Ben Taleb impegnata in prima linea a favore dei senza tetto – Sono oltre 2000 i senza fissa dimora a Napoli e provincia, un esercito che alle proprie sofferenze e ai disagi del freddo invernale, patisce, a causa dell’emergenza sanitaria anche la difficoltà di ricevere un piatto caldo.
“Purtroppo qualcuno una casa in cui restare non ce l’ha”
“La chiusura delle attività legate alla ristorazione renderà impossibile la nostra azione solidale contro lo spreco alimentare” – spiega Pasquale Gallifuoco, Responsabile Acli con delega alla povertà – “Tra le nostre attività siamo fortemente impegnati nel recupero del cibo e nella redistribuzione di quella parte di produzione in eccesso che andrebbe distrutta, e che invece, grazie al nostro operato, garantisce ai senza dimora un buon pasto quotidiano”.
“Restare a casa – continua Gallifuoco – è sicuramente il modo migliore per fermare la pandemia, un gesto di grande responsabilità. Eppure non tutti possono farlo. C’è purtroppo qualcuno che una casa in cui restare non ce l’ha”.
M’Barka Ben Taleb impegnata in prima linea per i senza tetto
Testimonial d’eccezione dell’attività di volontariato dell’Acli l’artista M’Barka Ben Taleb, ritratta nelle foto che sguono da Pasquale Mallardo.
“Non si muore solo di Coronavirus, ma anche di freddo e soprattutto di fame”
Forte l’appello di Maurizio D’Ago, presidente delle Acli provinciale di Napoli :“Non si muore solo di Coronavirus, ma anche di freddo e soprattutto di fame. Sollecitiamo tutte le istituzioni ad avviare ogni forma di attività possibile finalizzata a garantire l’aiuto ed il sostegno concreto alle fasce più martoriate e pure meno ascoltate in quanto troppo spesso invisibili per la classe politica”.
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