Il Vulìo di Gea Martire in scena al Nuovo teatro San Carluccio

PUBBLICITA

Gea Martire  al  San Carluccio dal 29 gennaio all’ 8 febbraio

La pièce teatrale in scena in questi giorni nel teatro di Via Chiaia dimostra, inesorabilmente, che il ruolo della caratterista che, in diverse occasioni, la Martire ha ricoperto al cinema le va sicuramente stretto. Lo spettacolo,  la cui regia è stata curata da Antonio Capuano, è solo in apparenza inscrivibile nel filone dell’ one-man-show; in realtà il talento dell’ attrice consente a numerose figure di spuntare dal proscenio, dalle quinte, dal fondale volutamente nero e spoglio per farci ascoltare le loro voci.

Zia Angelina su tutte, ma anche Don Peppino, la capodama e la temibile Romina: la Martire cambia voce, espressione, postura per dar vita a questi personaggi che consentono il dipanarsi della storia mentre il corpo sinuoso di Maria Immacolata fa ginnastica, e da esso pervade la sensualità di Bocca di rosa, la passione senza impudicizia che si scontra con una fede che è solo pie pratiche, non autentico sentimento dello spirito. Il linguaggio non è mai volgare, ricco di diversi accenti e altalenante tra l’ italiano e la lingua di Partenope e con entrambi i registri linguistici l’attrice riesce a strappare senza alcuna difficoltà risate e applausi a scena aperta.

Il pellegrinaggio a Lourdes, necessario momento di catarsi per Maria Immacolata, ottiene il suo effetto anche se per vie poco canoniche e genera addirittura dei miracoli, come sempre fa l’amore, anche quello più squisitamente fisico; le doti interpretative di Gea Martire trovano il punto più alto di tutta la  narrazione quando l’attrice riesce a trasportare, con quella magìa che solo il teatro possiede, il pubblico in sala sull’ Explanade, durante il flambeau (suggestiva processione serale dei malati nel santuario mariano); le citazioni di “Filumena Marturano” si mescolano -senza perdere la loro allure- con quelle tratte direttamente da Youtube e il finale, amaro e verosimile, ci regala il Tango del Vulìo, sulle struggenti note di “Por una cabeza” di Carlos Gardel.

Alla fine della rappresentazione di domenica 1 febbraio, il Nuovo teatro San Carluccio ha organizzato una rassegna di approfondimento psicologico sui temi sollevati dallo spettacolo a cura della dott.ssa Alessia Pagliaro, cui ha partecipato anche la stessa Gea Martire.

 

 

PUBBLICITA

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

LEGGI ANCHE

Un weekend a Polignano a Mare

Turisti provenienti da tutto il mondo accorrono a Polignano a Mare per godere della bellezza di un borgo sospeso tra cielo e mare

Castellammare di Stabia, lungomare invaso dai turisti

Castellammare di Stabia, lungomare invaso da turisti: una folla di visitatori affolla le strade sul mare Nella pittoresca città costiera di Castellammare di Stabia, la...

Bobobo-bo Bo-bobo -L’angolo del Nerd e dell’Otaku

Terra, trentunesimo secolo. L'impero Maruhage vuole conquistare il pianeta emanando il seguente decreto: tutti devono essere calvi come il sommo Imperatore Tsuru Tsururina IV. A opporsi ai soldati c'è un solo uomo: Bobobo-bo Bo-bobo, maestro della tecnica dell'Hanage Shinken (Tecnica dei peli nasali).

Portici, agrumeto trasformato abusivamente in villa con piscina

Una villa abusiva con giardino e piscina a Portici, in provincia di Napoli, è stata sequestrata dalla polizia municipale. La struttura, situata di fronte al...

ULTIME NOTIZIE

PUBBLICITA