X edizione Premio Buone Notizie – intervista a Luigi Ferraiuolo

La decima edizione del Premio “Le Buone Notizie – Civitas Casertana” altresì “Buone Notizie” si svolgerà il 20 gennaio presso la Biblioteca del Seminario della Diocesi di Caserta. Gli inventori del Premio Le Buone Notizie, Michele de Simone, Presidente Assostampa Caserta, e il giornalista Luigi Ferraiuolo, hanno presentato nelle scorse settimane il manifesto del decennale e il decalogo delle buone notizie al Santo Padre in Vaticano – nel corso di una udienza nella prestigiosa Sala Clementina riservata alla stampa periodica – ricevendo la sua benedizione per questo importante appuntamento giornalistico.

Dieci anni di buone notizie. Come è nata quest’ idea?
L’idea è nata in maniera molto graduale, fu quasi un processo di maturazione e consapevolezza spontanea. Nel 2009 quando cominciammo ideai il premio conversando con il presidente dell’Assostampa di Caserta, Michele De Simone. Glielo proposi e lui – da grande uomo pratico e di consolidata esperienza – mi ricordò che una cosa del genere si era fatta a Napoli per alcuni anni. Nello stesso tempo io volevo creare un evento che salutasse monsignor Raffaele Nogaro, l’allora vescovo di Caserta, che lasciava perché diventava emerito. Con monsignor Nogaro anni prima, praticamente vent’anni, avevamo preso in mano una tradizione casertana un po’ appannata: celebrare la festa di San Francesco di Sales, il patrono dei giornalisti, con una messa e l’avevamo rinvigorita.

Da quella messa e dalla stupenda omelia che recitava ogni anno monsignor Nogaro siamo man mano cresciuti con un premio per il giornalista casertano più autorevole, il senatore della professione, fino al pranzo collettivo con tutti i colleghi. Per condividere una giornata insieme di gioia e riflessione. In quel gennaio del 2009, a fine mese, cominciammo così con il premiare Giovanni Minoli, il creatore di Mixer; e padre Rosario Giué, autore di un libro su don Diana. Contemporaneamente, quel primo premio Buone Notizie, si fuse con la Notte bianca paolina, la lettura ininterrotta di tutte le lettere di San Paolo, e andò felicemente in porto.

Da allora con Michele De Simone, i vescovi che si sono succeduti a Caserta, monsignor Angelo Spinillo, monsignor Pietro Farina e l’attuale monsignor Giovanni D’Alise, e ovviamente l’Ordine dei Giornalisti della Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli – solido sostenitore di tutte le nostre iniziative – abbiamo sempre portato avanti il Premio nella originale ideazione. Negli anni abbiamo trovati altri compagni di viaggio, come il blog Buone Notizie del Corriere della Sera e ora il Corriere Buone Notizie, Confindustria Caserta con Gianluigi Traettino, il sindacato unitario dei giornalisti della Campania, l’Università Luigi Vanvitelli con il Dipartimento di Scienze Politiche, Tv2000, Il Mattino, e ultima, ma non per importanza, la Fondazione Pellegrini.

Abbiamo anche creato il Premio Giovani: un riconoscimento per un video giornalistico dei nostri studenti. E quest’anno avremo un anno di festeggiamenti per il decennale. Dal 20 gennaio 2018 al 20 gennaio 2019, con delle lectio magistralis per tutto l’anno, e il premio giovani a maggio, a cui abbineremo un riconoscimento per le testate informative on line. Appena avremo un po’ di soldi andremo oltre: abbiamo un sacco di idee in testa e soprattutto abbiamo in mente di far sì che il Premio sia un incubatore e farlo diventare il più importante centro italiano di riflessione sui media.

Un’altra iniziativa che la vede fra i promotori per parlare del territorio casertano: ci sono davvero buone notizie meritevoli?
Non sono io da premiare ma lo spirito che si è creato a Caserta intorno alla diocesi. Un piccolo gruppo di casertani ha capito che bisogna rimboccarsi le maniche – grazie agli ultimi pastori – e che bisogna darsi da fare se non vogliamo vivere nel deserto dove la mala politica e l’ignavia ci ha portato. Ci sono tante buone notizie meritevoli nel Casertano; ma anche nel resto d’Italia e del mondo. A noi importa segnalarle ma soprattutto importa che si sviluppi in Italia l’attenzione dei media a un corretto racconto delle informazioni e al racconto delle buone notizie. Nelle scuole di giornalismo insegnano banalmente che il cane che aiuta il padrone non fa notizie. A noi interessa diffondere la mentalità tra i giornalisti che le buone notizie fanno bene all’informazione e ai lettori e si devono raccontare.

Avete presentato il calendario al Santo Padre, come ha accolto questa iniziativa?
Mi ha ascoltato con attenzione e ha fatto un complimento a Caserta. Credo che il Santo Padre voglia molto bene Caserta, dove nel 2014 è stato due volte nel giro di 48 ore. Un fatto mai avvenuto finora e credo difficile anche nel futuro.

Quali saranno le novità del decennale?
Di certo le lectiones mensili; il premio giovani a maggio in occasione della giornata mondiale della comunicazione; e il premio per il web sono le principali. Dimenticavo: ci sarà anche un libro per Sperling & Kupfer e un documentario.

 

La giornata inizierà alle 13 con la S. Messa riservata ai giornalisti celebrata dal Vescovo, Mons. D’Alise nella cappella del Seminario, adiacente la Cattedrale; a seguire, intorno alle 14, una “agape fraterna” con Mons. D’Alise e gli amici della Curia. Alle 16 nella Biblioteca del Seminario di Caserta, consegna del premio nazionale “Le Buone Notizie-Civitas Casertana”, giunto alla decima edizione.

 

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