Chi è Lucio Corsi, artista rivelazione di Sanremo 2025


Lucio Corsi, artista rivelazione del Festival di Sanremo, tra i 5 artisti preferiti della sala stampa alla prima serata. Uno degli artisti che merita una certa attenzione all’interno del panorama della musica italiana. Ma chi è Lucio Corsi? L’artista si distingue come un interprete unico e fuori dagli schemi. Cantautore, musicista e performer, Corsi ha saputo mescolare sonorità vintage, testi surreali e un’estetica visiva riconoscibile, creando un universo artistico che affonda le radici nel folk e nel rock, ma che si spinge ben oltre i confini dei generi tradizionali.

Gli esordi e l’evoluzione artistica

Nato nel 1993 a Vetulonia, piccolo borgo in provincia di Grosseto, Lucio Corsi si avvicina alla musica in giovane età, affascinato dal folk e dal rock degli anni ’70. Dopo le prime esperienze in duo con i “Miaosatelliti”, intraprende la carriera solista pubblicando l’EP Vetulonia Dakar nel 2015. Già da questo primo lavoro emergono le sue peculiarità: testi poetici e immaginifici, accompagnati da sonorità acustiche e melodie avvolgenti. Tra le sue ispirazioni figurano Ivan Graziani e inizialmente il rock progressivo dei Genesis di Peter Gabriel.

Il successivo Bestiario Musicale (2017) conferma il suo talento nella narrazione musicale, con canzoni ispirate alla natura e al mondo animale, mentre Cosa faremo da grandi? (2020) segna un’evoluzione verso un sound più rock e una maggiore ricerca stilistica, con brani come Freccia Bianca e Trieste che esprimono il suo spirito libero e onirico.

Un’estetica fuori dal tempo

Oltre alla musica, Lucio Corsi ha sviluppato un’immagine artistica peculiare, caratterizzata da un look ispirato al glam rock e alla psichedelia. Il suo stile, che richiama artisti come David Bowie e Marc Bolan, si riflette anche nei suoi videoclip, vere e proprie opere visive che amplificano la dimensione fiabesca delle sue canzoni.

Nel 2024, Corsi ha pubblicato il suo nuovo album La gente che sogna, confermando il suo talento nell’unire poesia e musica in un connubio unico. Con questo lavoro, il cantautore toscano esplora ulteriormente il suo universo sonoro, regalando al pubblico canzoni che evocano sogni, viaggi e nostalgie di mondi lontani.

Con la sua originalità e la sua capacità di raccontare storie attraverso la musica, Lucio Corsi si conferma una delle voci più interessanti del panorama italiano. In un’epoca dominata da suoni digitali e produzioni standardizzate, la sua arte rappresenta un inno alla libertà espressiva e alla bellezza dell’immaginazione. È in gara al Festival di Sanremo 2025 con il brano “Volevo essere un duro”.

Volevo essere un duro, il significato del testo

Volevo essere un duro” è il brano con cui Lucio Corsi debutta al Festival di Sanremo 2025. La canzone affronta il tema delle aspettative sociali riguardo alla forza e all’invulnerabilità, mettendo in luce la difficoltà di aderire a tali modelli. Corsi esprime il desiderio di essere percepito come un “duro”, una persona forte e senza paure, ma riconosce la propria vulnerabilità e le proprie paure, come la paura del buio e l’incapacità di vincere in una rissa. Attraverso un linguaggio ironico e autoironico, il cantautore riflette sull’importanza di accettare le proprie fragilità e imperfezioni, sottolineando che la vera forza risiede nell’autenticità e nell’accettazione di sé stessi.

Nel testo, Corsi utilizza immagini evocative e paradossali per rappresentare figure di forza e durezza che avrebbe voluto incarnare, come un robot, un lottatore di sumo o uno spacciatore in fuga. Tuttavia, ammette di non essere nato con la “faccia da duro” e di avere paura del buio, evidenziando la distanza tra l’ideale di mascolinità imposto dalla società e la realtà delle proprie emozioni. La canzone diventa così un inno all’accettazione delle proprie debolezze e alla consapevolezza che la perfezione è un’illusione.

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