Settembre al borgo,prima serata – Apre Raiz, chiude Teresa de Sio.

E’ partita ieri sera la 45^ edizione di settembre al borgo. Uno splendido borgo illuminato, complice un tempo clemente, hanno incorniciato questa partenza tra emozioni, grande organizzazione e interpreti.

La macchina organizzativa di questa 45^ edizione di Settembre al borgo – Suonastorie nel Borgo delle Chitarre, omaggio a Fausto Mesolella, è stata inaugurata ieri sera nella splendida cattedrale del 1100 dal direttore artistico di Settembre al borgo, Casimiro Lieto:
Le serate che da qui a mercoledì si susseguiranno sono state pensate per toccare, come succedeva grazie all’Insanguinata di Fausto, le diverse corde del cuore”.
Presente il sindaco di Caserta Carlo Marino che a sua volta ha voluto ringraziare la famiglia Mesolella per aver permesso di omaggiarlo con questo festival. È partito tra consensi di pubblico e di critica una macchina organizzativa complessa, conta circa 84 esibizioni dislocati in diversi punti del Borgo di Casertavecchia, durante tutta la durata della manifestazione che si svolgerà fino al 6 settembre.

A Raiz è affidata l’apertura con “Concerto breve per parole, voci e ricordi”; doveva affiancarlo l’attore Marco D’amore protagonista di Gomorra, purtroppo un problema familiare l’ha costretto ad assentarsi dall’evento. È visibilmente emozionato, questi pezzi li ha eseguiti innumerevoli volte ma al suo fianco aveva l’amico e musicista Fausto Mesolella. Anche noi come magazine siamo stati testimoni in altri concerti della complicità artistica e amicale che c’era tra loro, di quell’unicum che rappresentavano.
Saluterà con voce contratta “A Fausto” dopo aver eseguito: Third stone from the Sun/’O surdato ‘nnammurato/Give me love, brani dalla trama diversa e mixati con Mesolella. Un sodalizio musicale che li ha accompagnati a condividere i palchi per sette anni e col disco DagoRed a vincere la Targa Tenco. Lo accompagnano alle chitarre i musicisti: Ferdinando Ghidelli e Ubaldo Tartaglione.
Seguono indomite le note di Libertango straordinariamente interpretate da un duo d’eccezione: l’Insanguinata e Fausto Mesolella, avanza la coppia di tangheri Mariemma Porto e Salvatore Biondi, regalano con in Punta di Piedi, attimi di emozionalità intensa.
Sull’altare della cattedrale è il momento dell’amico goliardico di sempre, Agostino Santoro. Regala al pubblico presente ricordi condivisi con l’amico Fausto, caratterizzati come sempre dall’ironia e l’estro che lo diversificano. Viaggiando con la fantasia sugli annunci di una voce fuori campo, narra eventi storici che hanno caratterizzato la società di quando lui e Fausto erano ragazzi. Racconta quel periodo nel suo macro e microcosmo, e di come due giovani figure s’incamminavano su un sentiero che li unirà in una amicizia che durerà per sempre.
Di nuovo musica, al basso e in una luce soffusa avanza la figura esile e silenziosa di un importante bassista: Vittorio Remino. Componente degli Avion Travel negli anni 80, porta in scena una speciale versione di Aria di Te, brano di successo della Piccola Orchestra, per l’occasione diventa Aria di noi, dedicata al caro amico.
Gli eventi in cattedrale terminano con l’esibizione del Trio Nantiscia (Annalisa Messina, Ubaldo Tartaglione e Ferdinando Ghidelli), interpretano diversi brani tra cui: Des tous les choses scritto proprio per loro da Mesolella. Poco più tardi, il palco allestito al Largo Castello ospiterà: Il borgo delle chitarre. Palcoscenici. A chilometro zero. Accoglierà l’esibizione di diversi musicisti giovani e di talento, quelli a cui Fausto teneva molto e spesso invitava nel suo studio, condividendone il talento nelle dirette sui social.

Si sono esibiti: Daniele Antonucci, Michele ed Elvizio Guarino, Nicola Ferrara, Luca Guida, Marco Laurenza e Neo Ensemble di Chitarre. Chiude sul grande palco di Piazza Vescovado la prima serata di questo evento: Teresa de Sio.
Carica, vulcanica, traghetta il pubblico con la sua voce in alcuni brani di Pino Daniele, racconta del suo rimpianto di non aver mai siglato un disco con Fausto seppure ne avesse condiviso tante volte il palco, dell’immensa stima che aveva per lui, della sua “chitarella” come ama definirla, e che proprio a Fausto Mesolella chiese di provarla per primo. A lui dedica diversi momenti e una ballata struggente “Lu bene mio” di Matteo Salvatore.

Oggi domenica 3 settembre gli eventi inizieranno alle ore 11.30 e culmineranno col concerto di Eugenio Finardi in Piazza Vescovado.

foto: Gabriella Ciaramella


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