SINFONICO HONOLULU – l’ Ukulele s’impone!

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Una serata piena di ritmi  ed emozionanti performances, nell’accogliente contesto del Dejavù che propone un progetto musicale diverso

Artappart-natufatt, di qualità anche nell’ottimo e raffinato food and beverage, e l’ottima selezione musicale del Dj Vincenzo Visone non vi lasceranno seduti a lungo. Approda nel loro tour italiano in collaborazione con Musiche Metropolitane, quest’orchestra  costituita da elementi giovanissimi  e talentuosi, guidati dal frontman  Steve Sperguenzie; insieme danno voce e spazio ad uno strumento  poco conosciuto ai più, l’ukelele. Che ha quattro varianti quali: soprano, concert, baritono, tenore, sopranino che sarà usato nel loro prossimo disco. La band è composta, oltre che da Steve, artista poliedrico, da: Giorgio Mannucci (ukulele e cori), Daniele Catalucci (basso acustico e cori), Filippo Cevenini (ukulele), Francesco Damiani (ukulele), Gianluca Milanese (ukulele), Giovanni Guarnieri (ukulele e cori), Luca Carotenuto (ukulele e voce), Luca Guidi (ukulele).

Riconosciuti come la maggiore orchestra italiana di ukulele, rivisitano i più grandi successi  del pop e rock mondiale, insieme ai migliori brani della canzone d’autore italiana. Formazione eclettica  che riesce a lasciare sempre un imprinting positivo in chi li ascolta. Livornesi passionali, ottimi musicisti e curiosi sperimentatori. Hanno partecipato alla diciottesima edizione del Premio Ciampi 2012 col brano “Livorno” e vinto  il “Premio Tenco 2013” con “Maledetto colui che è solo”  nella sezione” canzoni non proprie”  grazie alla fortunata collaborazione  con Mauro Ermanno Giovanardi. Dirà di loro : “L’amore a prima vista è un sentimento di passione romantica che si sviluppa fra perfetti estranei al primo incontro..[..] questo è quello che mi è successo quando ho incontrato loro”.

 

Sinfonico Honolulu prende il nome da un’ idea di uno dei fondatori della band che   aveva un nonno che  suonava in una  band di musica americana  con questo nome. Quando nel dopoguerra si rifacevano ai nomi d’oltre oceano, come asserisce Daniele Catalucci, arrangiatore della maggior parte dei pezzi. Precisa che, volutamente, dietro c’è uno studio del pezzo, lo si scompone per poi ricomporlo,  rendendolo unico di nuovo. Scelgono l’ukulele per caso, su suggerimento di un ex componente del gruppo e, dopo una bella esperienza fatta di covers e musica live, stanno ora lavorando a del materiale proprio, anche per distinguersi dalle altre formazioni di ukulele.

In quest’ottica si inscrive anche l’esprienza del lavoro discografico con Mauro Ermanno Giovanardi, con il quale hanno vinto un Premio Tenco, e che sperano di avere con loro anche in occasione del nuovo disco che sarà frutto della collaborazione di tutti, anche per quel che riguarda i testi. Formazione diversa, età differenti che vanno dai 30 in su, per poter contare anche su elementi con più esperienza quali Steve Sperguenzie, al secolo Luca Vinciguerra (figlio del noto pittore livornese Antonio Vinciguerra), nel quale musica ed  arte visiva sono strettamente connesse come lui stesso asserisce.

Grafico, pittore, scultore e cantante rock, Vinciguerra crea immagini audaci ed esplosive, quali la “stoneschair” che esporrà a “La Fabbrica  del vapore a Milano” dal 4 dicembre. La mostra titola “In my secret life”, titolo preso a prestito da Leonard Cohen su un progetto avviato e curato dal giornalista Massimo Cotto.

Ringraziamo Steve, Daniele, Luca, Giannluca, Filippo, Giovanni, Francesco e Giorgio, componenti di questa vivace band livornese,  oltre che per la loro musica, per la loro  disponibilità nei confronti di chi scrive.

photo e video Angela Garofalo

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