“Cadono fiori, Ariston.Si spezzano fiori, Ariston.
Cala il sipario, Ariston.Ti ho messo in lacrime come la mia mamma, Ariston.
Mi hai visto fragile come un bimbo e qui proprio qui, dove mi hai insegnato a correre, sono caduto.Mi sono rotto la faccia e piango, Ariston.
Ma poi…Rido, rido, ridi, rido, perché non sono perfetto come mi volevi.Ma finalmente sono me stesso, ti voglio bene Ariston.
Con tutta la mia follia.Blanco”
Così, a poche ore dalla bufera mediatica che lo ha travolto, Blanco ha chiesto scusa all’Ariston.
Poche righe scritte alle 4.30 del mattino con una biro su un quadernino ad anelli e poi la foto dello stesso postata circa tre ore fa sulle sue pagine social.
Blanco, dunque, smette di dire che si è divertito e fa il mea culpa, aiutato anche da Amadeus che in conferenza stampa ha cercato di smorzare la gravità del gesto – già condannato da tutti compreso il sindaco di Sanremo e il Codacons – spiegando che era previsto che Blanco potesse rotolarsi fra le rose e/o avrebbe preso a calci le rose perchè coerente con il testo della canzone.
“Sa di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto.Non ha chiesto di essere capito, ma di essere perdonato.
Mi ha chiamato.Era dispiaciutissimo.
Ha chiesto scusa.A 19/20 anni capita di fare qualcosa che non vorresti fare.
Accettiamo le sue scuse con serenità”
Sono state queste le parole del direttore artistico a difesa di Blanco.
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