Si è svolta domenica 5 febbraio ad Aversa, la quarta presentazione del disco Cadebè dei Tiempo Antico, uscito il 7 dicembre, distribuito da Graf Music.
Il primo disco dei Tiempo Antico al secolo Giovanni Sorvillo (voce, sax, chitarra), Salvatore Acerbo (chitarra classica), Nicola Girardi (basso), Mario Lupoli (Sax soprano), e Giuseppe Vertaldi (batteria); fa tappa ad Aversa in questa road map di Cadebè. È il primo disco della band, composta da veterani della musica, musicisti che dopo trent’anni di amicizia e concerti decidono di fondersi sotto questo nome, dal sapere antico ma pregno di battiti e note da scrivere.
Un disco di undici brani di cui dieci inediti, tutti scritti e musicati da Giovanni Sorvillo: Scauze, Anima antica, Nu Signore, Na musica sincera, Saglie, Giuvann Battista, Suonno, Chist’ ammore, Viento d’ajere, Terra Avvelenata; e l’edito Veleno scritto dal famoso batterista, Franco del Prete.
Si evince una forte componente evocativa, nei testi di Giovanni Sorvillo: i luoghi, i volti, la denuncia, la disfatta, il radicamento e l’amore per il territorio in Terra Avvelenata e Nu signore; la componente nostalgica che esplode in Anima Antica e Viento d’ajere; l’amore per la propria amata, in Chist’ ammore; e infine lei, la musica, che accompagna l’esistenza di un musicista tra tormenti, forti passioni, sacrifici e soddisfazioni, in ‘Na musica sincera.
I brani eseguiti durante la serata trovano il favore di pubblico; l’Auditorium Bianca D’Aponte, ha sempre un’ottima selezione musicale, per uditi raffinati, ed il pubblico manifesta la sua opinione con applausi e richieste di bis. Inoltre i Tiempo Antico hanno duettato con i Letti Sfatti (Gennaro Romano e Mirko Del Gaudio) nell’esecuzione del brano Chist’ ammore, e in Veleno con l’accompagnamento di Gennaro Romano, musicista, compositore e curatore della produzione artistica del disco. Presenti in sala Pio del Prete, anch’egli sul palco, presta la sua voce graffiante nel recitare dei versi in “Saglie” e Salvatore di Vilio, fotografo e autore delle foto del disco. Splendido il bis concesso, dove si è potuto apprezzare, a maggior ragione, la loro indiscussa bravura di musicisti nel pezzo strumentale “Nuje”, scritto sempre da Giovanni Sorvillo.
Un disco che si ascolta con piacere, e poi vien da sé, ritrovarsi a canticchiarlo.
foto: Salvatore Di Vilio