Alimentazione e sindrome premestruale

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La sindrome premestruale può manifestarsi con disturbi dell’umore, depressione, irritabilità, mal di testa, tensione mammaria, forte aumento di peso e ritenzione idrica.

La reale causa di questo fenomeno, ormai sociale, rimane sconosciuta e diverse sono le teorie avanzate nel tempo.
La sindrome premestruale affligge milioni di donne nel mondo durante tutto il periodo riproduttivo. A soffrine è oltre l’85% della popolazione femminile, avvertendo uno o più sintomi nei giorni precedenti o durante il mestruo; tra queste donne, circa il 2-10% mostra sintomi talmente importanti da rendere difficile, se non impossibile, svolgere le normali attività quotidiane.

Durante la fase che precede l’arrivo delle mestruazioni, si ha un forte squilibrio tra estrogeni e progesterone (ormoni prodotti dall’ovaio), che influiscono sul metabolismo della serotonina implicata nel tono dell’umore, sul bilancio idro-salino attraverso l’ormone anti-diuretico, sulla prolattina implicata nella tensione mammaria, ma anche sulle prostaglandine implicate nella percezione del dolore e nell’infiammazione. Un certo beneficio si può comunque trarre da alcuni accorgimenti nell’alimentazione quotidiana e dall’uso di principi naturali.

Uno dei sintomi più riscontrati durante la sindrome premestruale è l’aumento di peso. Questa caratteristica è spesso dovuta ad un forte aumento della ritenzione idrica, ma in alcuni casi è aggravato dal maggior apporto di zuccheri che spesso accompagna tale periodo.

Nella fase premestruale e durante il mestruo, uno dei disturbi più comuni è la sensazione di gonfiore addominale accompagnato talvolta ad un aumento considerevole di peso.

In taluni casi si ha un aumento della stipsi. Per prevenire tali disturbi occorre osservare alcuni accorgimenti e variare le abitudini alimentari prima del ciclo. Innanzitutto, nei dieci giorni che precedono la comparsa delle mestruazioni si consiglia una dieta iposodica, cioè a basso contenuto di sale. Questo significa evitare alcuni alimenti ricchi di sodio: salumi, insaccati, formaggi, carne e pesce affumicati, e anche tutti i prodotti da forno, come pane, pizza e biscotti.

Ma non basta! Un’alimentazione particolarmente ricca di grassi saturi derivanti da questi alimenti può rallentare il sistema linfatico, sovraccaricandolo con l’entrata in circolo delle goccioline di grasso acquisite con l’alimentazione, che possono “intasare” il drenaggio linfatico.

È importante perciò seguire una dieta povera di lipidi evitando tutti i prodotti insaccati ed i grassi animali, preferendo il consumo di frutta, verdura e legumi. Inoltre, frutta e verdura, grazie al loro maggior quantitativo di minerali, insieme ad un generoso apporto di acqua, ristabiliscono la situazione idro-salina, aumentando la diuresi ed eliminando le scorie in eccesso.

Recenti studi, infatti, hanno confermato che un maggior apporto di calcio e magnesio, minerali presenti nelle verdure e nei legumi, può migliorare notevolmente la sintomatologia associata alla sindrome premestruale. Questi minerali possono essere incamerati attraverso l’assunzione di alcuni alimenti, come ad esempio germe di grano, soia, fichi, mais, mele, noci, mandorle, pesce, aglio, pesche e albicocche.

In alcuni casi la situazione appare peggiorata da altre patologie, come la modifica degli ormoni tiroidei che non riescono a svolgere efficacemente la propria attività, aggravando ancor di più la ritenzione idrica. In questi casi è utile supportare la funzione tiroidea tramite l’apporto generoso di alimenti ricchi di selenio, come la crusca di grano, di cui la tiroide ha forti necessità per sintetizzare gli ormoni.

In situazioni particolarmente gravi di ritenzione idrica è utile usare prodotti fitoterapici drenanti, come il tè verde (che è anche un forte antiossidante), sotto forma di tisane o estratti concentrati, insieme a infusi contenenti betulla, potente diuretico.
In caso di un’esistente complicazione del micro circolo venoso è utile usare estratti a base di flavonoidi, composti di cui sono ricchi tutti i frutti a colore viola, come prugne, uva ecc., che diminuiscono la permeabilità capillare.

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