Il grasso che elimina il grasso? Vuol dire che c’è un grasso che può essere di aiuto? Sí, vuol dire proprio questo.
Il grasso amico: il grasso bruno
Il nostro tessuto adiposo è costituito prevalentemente di cellule grasse dette “bianche”
(nonostante la loro colorazione sia giallognola), che immagazzinano trigliceridi e fungono da
riserva, da isolante termico e da produttore di ormoni e altre sostanze biologicamente attive.
Esiste anche un’altra forma di grasso che è costituito da cellule piccole in dimensioni e
ricche di mitocondri (che definirei come le centraline elettroniche che producono energia), il
“grasso bruno”.
Anche il grasso bruno conserva trigliceridi che però va a smaltire quando si abbassa la
temperatura corporea; si attiva anche dopo una “abbuffata” per bruciare grassi.
E quindi perché si ingrassa?
Perché nel nostro corpo di tessuto bruno ce n’è davvero poco, oserei dire tracce.
Nell’adulto infatti se ne trova ben poco, perché durante la crescita il tessuto adiposo bruno
viene trasformato in tessuto adiposo bianco.
Per quanto detto non possiamo immaginare il tessuto adiposo come costituito dall’uno o
dall’altro tipo di cellule, piuttosto da un misto in cui il tessuto bianco resta sempre numericamente stabile e superiore al tessuto bruno, che invece aumenta all’occorrenza.
La convivenza di questi due tessuti ci fa pensare: mentre il bianco accumula, il bruno brucia.
Se è così, come si può fare a mantenere vivo e numericamente disponibile il tessuto
adiposo bruno?
Notevoli sono gli studi in merito in corso, pertanto in un futuro non troppo lontano possiamo aspettarci un rimedio unico e universale contro l’obesità.
Cosa fare per adesso?
Cercare innanzitutto la nutrizione più adatta al proprio corpo (quella che chiamo
#lamianutrizionediprecisione) e affiancare a questa specifici esercizi fisici.
Nel mio studio stiamo lavorando proprio su questo, già da un po’. Chissà che non si realizzi davvero il sogno di un grasso brucia grassi.
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