Siamo in un’epoca in cui l’interesse verso l’alimentazione sta crescendo sempre più sia in senso di scelta di prodotti di qualità sia in senso di una corretta gestione delle propria “ dieta ” intesa come regime alimentare.
Molte persone attente alla loro salute seguono una dieta fai da te perché non vogliono fare calcoli, non vogliono essere seguiti da un “esperto” della materia e quindi cercano di seguire un regime alimentare sano lasciandosi guidare solo da alcune regole fondamentali ovvero:
- mangiare di tutto;
- mangiare bene, cercando cibi ipocalorici o, se calorici, almeno sazianti;
- come piano dietetico utilizzare il semplice metodo di pesarsi ogni giorno: bilancia amica da il via libera, bilancia nemica ALT agli eccessi.
Tutto questo ha la sua importanza se il fatto di voler stare attenti al peso riesce a far nascere una coscienza alimentare ovvero la piena consapevolezza di cosa e quanto mangiare per essere sani e vivere meglio. Solo con essa è possibile conciliare l’aspetto salutistico dell’alimentazione con quello sociale, che spesso coinvolge familiari, colleghi, amici, parenti.
La prima cosa che consiglio è di non demonizzare alcun cibo : regimi in cui si escludono drasticamente nutrienti utili all’organismo come i cereali, gli acidi grassi essenziali, le fibre di frutta e verdura e che al contrario incentivano l’uso incondizionato di proteine, grassi animali e miscele bizzarre sostitutive del pasto sono un vero danno per l’equilibrio del nostro organismo che è una macchina perfetta sempre in cerca dei giusti meccanismi.
La seconda è di non fare da sé eliminando cibi che pensiamo ci facciano male, sebbene sia fondamentale porre particolare attenzione ad un fenomeno che è negli ultimi anni è cresciuto notevolmente ovvero i disturbi all’ingestione di cibo non collegabili ad allergie alimentari, intolleranza al lattosio o alla celiachia. Si tratta di reazioni avverse al cibo che nell’uso comune definiamo intolleranze ma che non hanno ancora una ben delineata definizione tantomeno una corretta classificazione. La cosa certa è che l’ingestione di cibi che non sono “tollerati” dal nostro organismo (detti non self) generano fenomeni di permeabilizzazione della mucosa intestinale che funge da vera e propria berriera protettiva per l’organismo: lo sregolato stile di vita, una eccessiva e errata alimentazione anche e soprattutto con esclusione di cibi e sostanze essenziali, lo stress cui siamo sottoposti possono aumentare quella che viene definita “sindrome dell’intestino gocciolante”. La perdita della permeabilità concede l’ingresso di sostanze dannose che possono generare un’infiammazione. Studi recenti hanno dimostrato che questo status dell’organismo può accelerare fenomeni di diabete o ipertensione e soprattutto incrementare il livello di obesità. Occorrono ancora studi in questo senso, ma il nesso è comunque già noto! Ma è importante non eliminare senza certezze il cibo “incriminato” e soprattutto non fuggire il problema con facili VADE RETRO ma individuarlo e affrontarlo.
Da quanto detto è oramai chiato le diete “fai da te” possono realmente essere pericolose per la salute generando danni all’organismo: possono sovraffaticare gli organi che si occupano di smaltire le scorie come i reni e, senza un controllo serio e attento di uno specialista, possono creare alla lunga diversi disturbi. Un aspetto sicuramente da non sottovalutare è che certe diete possono infondere abitudini alimentari squilibrate difficili poi da correggere, diciamo “cattive abitudini” dure a morire.