Paulo Sousa: “Samp fortissima. Ma noi ci esaltiamo nelle difficoltà”

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Il tecnico portoghese nella conferenza stampa pre-Samp: “Babacar e Kalinic? Possono coesistere”. E annuncia: “Kuba out, infortunio al piede”.

Parola d’ordine: continuità

Come una classe delle scuole superiori che si prepara ad affrontare l’esame, superato il quale la vita e le prospettive cambieranno inevitabilmente. La Fiorentina si siede al banco dello stadio “Luigi Ferraris” di Genova desiderosa di conseguire la propria maturità calcistica. Il professor Paulo Sousa ha una voglia matta di consegnare i diplomi ai suoi “alunni”, per poter finalmente iscriversi all’università del calcio italiano.

Lo stato d’animo che si respira nell’ambiente viola riassume tutte queste sensazioni: c’è la consapevolezza che un’eventuale vittoria, domani sera in casa della Sampdoria, possa rappresentare il definitivo trampolino di lancio per il club gigliato. L’avversario è temibile, l’alta quota inizia a piacere, cresce l’ambizione di continuare a stare in vetta. Paulo Sousa sente elettricità nell’aria e prescrive la ricetta giusta per non soffire troppo la pressione di stampa e tifosi: “Può essere l’anno buono. Se riusciremo a viaggiare tutti nella stessa direzione, sarà più facile concretizzare i nostri sogni“. Guai, però, a fare voli pindarici. Il rischio di scottarsi e schiantarsi è dietro l’angolo. L’ex mister del Basilea mette in guardia i suoi: “La Sampdoria, soprattutto in casa, è un avversario fortissimo. Solida in difesa, letale in attacco con Muriel ed Eder. Inoltre, senza impegni europei ha potuto preparare la gara meglio di noi. E dovremo anche aggirare l’ostacolo terreno di gioco che potrebbe disturbare il nostro giropalla“. E allora? Come si batte la Samp?: “Sarà durissima, anche perché -analizza Sousa- noi abbiamo giocato giovedì in Polonia. Ma i miei ragazzi hanno dimostrato di sapersi esaltare nelle difficoltà“.

La formazione: torna Kalinic dal 1′

Sousa avrà l’imbarazzo della scelta praticamente in tutti i reparti. Ma c’è un inaspettato infortunio dell’ultim’ora: “Ho tutti a disposizione -afferma il mister- tranne Blaszczykowski che ha subìto una forte botta al piede e non ci sarà“. Davanti, dopo il parziale riposo in Europa League, si ripartirà dalla certezza Kalinic. Al suo fianco, probabile la conferma del doppio trequartista: Ilicic, dopo la sfavillante prestazione polacca, appare certo del posto: impossibile, in questo momento, fare a meno dello sloveno. Con lui, Borja Valero, oppure Bernardeschi, con automatico spostamento dello spagnolo a centrocampo. Ma attenzione alla variabile Giuseppe Rossi. Tutto dipenderà da come, tatticamente, il mister deciderà di ovviare all’assenza di Kuba. Più lontano Babacar, considerato, giustamente, più punta e meno rifinitore rispetto alla concorrenza, anche se Paulo Sousa non esclude una futura riproposizione del modulo con due attaccanti puri: “Babacar e Kalinic insieme? Sì, ci stiamo lavorando da inizio anno ed in passato è avvenuto. Ci vuole tempo ma ci sono possibilità che in futuro possa succedere ancora“. In porta riecco Tatarusanu che guiderà un reparto difensivo formato da Astori, Gonzalo Rodriguez e, probabilmente, Roncaglia. A centrocampo Vecino e Badelj torneranno a formare l’ormai collaudata cerniera. A sinistra agirà Marcos Alonso. Con Kuba fuori causa e Gilberto ancora non pronto, è dubbio invece su chi agirà sulla corsia opposta: potrebbe sacrificarsi Bernardeschi in un ruolo sicuramente non suo. In alternativa, cambio di modulo con Borja Valero in mediana e l’inserimento di Rossi sulla trequarti. Ma occhio alle soprese.

Sliding doors per Sousa: poteva essere blucerchiato

Questo, quindi, l’unico dilemma tattico che dovrà sciogliere Paulo Sousa. L’allenatore lusitano, in conferenza, ha svelato che, in estate, ci fu un incontro con Massimo Ferrero: il vulcanico presidente della Samp, prima di scegliere Zenga, voleva affidare la panchina blucerchiata proprio al tecnico nato a Viseu. Per Sousa poteva essere l’inizio di una storia completamente diversa da quella che, invece, racconta oggi l’attualità: Fiorentina capolista, Sampdoria guidata egregiamente da Zenga. E tutti vissero felici e contenti. Chissà cosa sarebbe successo e quanto sarebbe cambiato.
Classifica alla mano, i tifosi viola, diversi mesi dopo, sentitamente ringraziano Ferrero per aver rivolto i propri desideri altrove.

 

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