Persic torna il campione del Wolfsburg, Palacio la brutta ombra del passato. Icardi presioso anche come uomo-assist
Samir Handanovic 6.5 – Attento su tutti i palloni. Ferma in qualche modo il primo tiro di Correa solo davanti a lui, poi la Dea Bendata gli dà una mano sulla ribattuta. Non ha colpe sul gol.
Davide Santon 6 – Si rende utile in fase di spinta, ma patisce la fase difensiva perdendo molto spesso il suo diretto avversario (dal 90’ Adem Ljajic s.v.).
Gary Medel 6.5 – Mette gamba e testa, in spaccato e in anticipo: il Pitbull c’è sempre e non solo in difesa. Per questa squadra è indispensabile. Sul gol ha le sue responsabilità, ma forse l’azione doveva essere fermata prima.
Jeison Murillo 6 – Al rientro dopo l’infortunio patisce l’inizio di gara, ma non è il solo. Poi col supporto di Medel fa la sua onesta partita.
Alex Telles 6 – Si vede il perché Mancini lo voleva a tutti i costi. Cresce di partita in partita, e la sua spinta in fase offensiva si sente come i suoi cross. Come tutti i brasiliani è carente in fase difensiva, infatti dalla sua zona di competenza parte il cross del vantaggio blucerchiato.
Fredy Guarin 5.5 – Il solito Guarin che parte bene, sfiora il vantaggio, fa qualche accelerata, poi lunghe pause fina a spegnersi del tutto. Forse un po’ di riposo in panchina gli farebbe bene.
Felipe Melo 6 – Sempre presente a dar una mano al compagno in difficoltà, però il fatto di non aver fatto la preparazione estiva si fa sentire. La sosta forse gli gioverà.
Geoffrey Kondogbia 5.5 – Ha tanta voglia di mettersi in luce, e forse qualche volta esagera in qualche tocco di troppo o di fino in zone nevralgiche del campo. Mancini fa bene a insistere su di lui, perché il giovane ha delle potenzialità enormi. Devo solo trovare la giusta forma (dal 63’ Jonathan Biabiany 6 – Dà il suo onesto contributo per la causa e sfiora il gol di testa).
Rodrigo Palacio 5 – Ci dispiace ma questa è la brutta copia del Palacio che i tifosi interisti ricordano. Si vede che in fase calante e forse Mancini avrebbe fatto meglio a far giocare Ljajic al suo posto (dal 70’ Rey Manaj 6 – Il ragazzo ha personalità e si fa sentire in area di rigore, dove per poco non si guadagna un rigore per un intervento di Zukanovic che Rocchi non cosidera tale).
Ivan Perisic 7 – Ecco il vero Perisic. Si danna l’anima coprendo tutto il campo, in attacco, a centrocampo, persino in difesa. E per incorniciare una partita tutta sostanza, trova il suo primo gol in maglia nerazzurra. Benvenuto Ivan.
Mauro Icardi 6 – Per quasi la maggior parte della gara fa lo spettatore, poi si ricorda che lui è il top player di questa squadra e con caparbietà e classe sforna un assist d’oro a Perisic che vale il pareggio.
All. Roberto Mancini 6 – Ritorna al passato con la difesa a 4, però deve lavorare molto sul capovolgimento di fronte dove i nerazzurri attaccano con azioni lente, che danno tempo agli avversari di schierarsi e chiudersi. Ma la sua squadra è viva e si vede.