Supremazia catalana. La Roma di Rudi Garcia va a scuola di calcio al Camp Nou, e il Barcellona di Luis Enrique sale in cattedra
I catalani iniziano il match a una velocità supersonica. Già dai primi minuti sembra di vedere giocare alieni. Sin da subito si ha la sensazione che sarà una partita a senso unico, e che purtroppo per gli uomini del tecnico francese saranno 90 minuti di pura sofferenza.
Dei lupacchiotti non ci sono tracce in campo: una squadra morbida, poco convinta e a tratti impacciata e impaurita.
Buoni però sono stati almeno dieci minuti nel secondo tempo, dove i giallorossi avevano dato l’impressione di potersela giocare anche soffrendo, ma si rivela un impressione fasulla.
A giochi finiti i capitolini alzano la testa e creano l’azione che procura il rigore, sbagliato da un anomalo Dzeko, che pochi minuti dalla fine riesce a realizzare il goal della bandiera. Nel dopo gara il difensore brasiliano della Roma, Maicon, appare molto frustato, e si lascia scappare una sottile critica alla squadra, colpevole secondo lui di essere scesa in campo dimenticandosi personalità e grinta negli spogliatoi.
“Queste sono sfide che si giocano con il coltello tra i denti, non con la coda tra le gambe” ha detto il terzino a muso duro.
A discolpa dei giallorossi non si può non constatare la superiorità di un Barcellona, che impone e gioca un calcio lontano anni luce da quello italiano, manco la miglior squadra di Serie A può proporre una tale intensità di gioco.
Alla fine dei novanta minuti il pallottoliere segna 6-1 per i catalani. Gli uomini di Garcia escono dal campo come pugili storditi, salvati dal lancio dell’asciugamano.
Messi resuscita dalle ceneri dell’infortunio firmando una doppietta e due assist. Suarez dà conferma del suo idilliaco stato di forma firmando anche lui due reti, la gioia del goal la provano anche Pique e Adriano, il secondo sulla respinta di Szczęsny sul rigore calciato da Neymar.
Infine un’amara consolazione per il goal della bandiera del numero nove romanista Dzeko, che almeno si rifà dall’errore dal dischetto.
Adesso la priorità per la squadra della Capitale è quella di concentrarsi sul campionato, dimenticare questa settimana nera e ritrovare quel carattere e quella determinazione che ha caratterizzato il loro gioco prepotente di inizio campionato.
Intanto alcuni gruppi di tifosi romanisti chiedono a gran voce la testa del tecnico francese, così come chiesero quella di Enrique, e sappiamo tutti com’è andata a finire.