Franco Collè trionfa all’Adamello Ultra-Trail 2019 – Intervista

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L‘Adamello Ultra-Trail è una gara che si svolge in un territorio ai confini fra la Lombardia ed il Trentino Alto Adige, all’interno di due parchi naturali di notevole rilevanza storica, il Parco dello Stelvio e quello dell’Adamello. Si tratta di un percorso ad anello con partenza ed arrivo a Vezza D’Oglio, della lunghezza di 170 km con oltre 11.500 metri di dislivello.
Franco Collè
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail – Foto di Giacomo Meneghello

Un viaggio fatto di passione, storia e natura

Quella che i 500 partecipanti provenienti da 14 nazioni diverse hanno affrontato è stata una vera e propria avventura: lunghi tratti percorsi in solitudine, il buio della notte, la fatica fisica e mentale, le diverse temperature,  i dislivelli. Ma il loro è stato un viaggio fatto di smodata passione per la corsa, per la vita e per la straordinaria bellezza dei borghi alpini dell’Alta Val Camonica e dell’Alta Val di Sole. Neanche la pioggia è riuscita ad arrestarli!
Franco Collè
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail

Abbiamo avuto il privilegio di intervistare Franco Collè, il vincitore dell’Adamello Ultra-Trail.

Franco Collè, ingegnere valdostano, ha tagliato per primo il traguardo della sesta edizione della Adamello Ultra-Trail con uno straordinario tempo record di 24h00’55”. Il fuoriclasse del Team Hoka/Crazy Idea detiene anche un altro record. E’ il primo uomo ad aver vinto per due volte il Tor des Gèants, gara di 330 km e 24mila metri di dislivello.

Franco Collè
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail – Foto di Thomas Martini

“E’ iniziato tutto per scherzo”

Buongiorno Franco e grazie per la tua disponibilità! Partiamo dall’esordio. Come e quando è iniziata la tua passione per la corsa?

E’ iniziato tutto per caso o meglio per effetto di uno scherzo. Fino al 2012 giocavo a calcio e praticavo lo sci alpino. Poi, un giorno, mia sorella per farmi uno scherzo mi ha iscritto alla Tor des Gèants, una gara di 330 km che passa proprio davanti casa mia. Io quella gara l’ho fatta e poi ne ho fatte altre e ho capito che quello poteva essere il mio sport.

Come ci si allena per un Ultra Trail di 170 Km?

Per gare così lunghe è difficile dire come allenarsi. Sono gare che stancano e non si possono fare troppe simulazioni. Poi, ci sono regioni come la Val d’Aosta, dove io vivo, in cui è impossibile allenarsi tutto l’anno a causa della neve. Io corro solo d’estate. Di gare così lunghe se ne possono fare al massimo due in un anno. I maratoneti, di solito, fanno due 42 km in un anno; figuriamoci noi ultra che affrontiamo distanze più lunghe. Il consiglio che mi sento di dare è quello di iniziare gradualmente, a piccoli passi. Io inizio ad allenarmi in primavera, quando la neve inizia a sciogliersi e inizio con distanze brevi, 30/50 Km; poi gradualmente cerco di portarmi a 70/80 Km e tra settembre ed ottobre partecipo alle gare. Ma mi sento di dire che più del fisico, ciò che occorre allenare per affrontare gare così lunghe è la testa. Occorre forza di volontà e tanta testa; essere un po’ dotati, ma anche un po’ testoni; essere consci che in gare così lunghe la crisi arriva, ma arriva per tutti i concorrenti ed è in quel momento che bisogna essere bravi a gestire le proprie risorse e cercare di tirare avanti. Quindi, oltre al fisico, ciò che bisogna allenare è la testa. Anche fare degli allenamenti notturni è utile. In distanze così lunghe, una buona parte della gara viene affrontata nelle ore notturne. Allenarsi di notte aiuta a capire come muoversi al meglio al buio.

Franco Collè
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail

“La lucidità è fondamentale”

– Quali difficoltà si incontrano in una disciplina come la tua?

Le difficoltà sono tante: la ore notturne, quindi la privazione del sonno, riuscire a rimanere sveglio e soprattutto lucido perché i sentieri sono molto tecnici e la lucidità è fondamentale.  Poi chiaramente la fatica, le crisi ed anche l’alimentazione. In gara, sotto sforzo, diventa difficile alimentarsi. Io personalmente trovo difficoltà, non riesco ad alimentarmi in modo adeguato. L’alimentazione però è fondamentale. Rappresenta la benzina del nostro motore e quindi occorre trovare il modo di alimentarsi e non avere problemi. Un’altra difficoltà è rappresentata dalle condizioni climatiche in alta montagna: temperature anche a -10/-15, pioggia, neve e ghiaccio.

– Come riesci a conciliare la tua vita privata con lo spazio di tempo che ti occorre per gli allenamenti?

Questo è un argomento abbastanza delicato perché non sono un atleta per professione, sono una persona che lavora, sono un ingegnere. Lavoro sette/otto ore al giorno fino al venerdì e quindi è difficile riuscire a trovare il tempo per allenarsi.Per fare distanze importanti, rimane solo il fine settimana. In settimana riesco a fare dai due ai quattro allenamenti serali e/o anche notturni con l’uso del frontalino. Riesco a correre solo per un’ora circa e quindi, data la brevità dell’allenamento punto sulla qualità. Poi, nei fine settimana faccio lunghi allenamenti o direttamente una gara. Altro tempo libero non ne ho; anche le ferie le consumo tutte per partecipare alle gare. Spesso partecipare ad una gara significa soggiornare qualche giorno fuori, anche all’estero. La settimana prossima sarò in Sardegna per una gara e ne approfitterò per trascorrere qualche giorno al mare.

Franco Collè
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail – Foto di Maurizio Torri

“Godersi albe, tramonti, paesaggi straordinari”

– Che cosa cerchi, oltre alla sfida con te stesso, nell’affrontare prove così importanti?

Beh! La sfida con me stesso senza alcun dubbio perché è impossibile guardare e pensare agli altri. Non si può pensare a chi ti supera; la cosa importante è sapere gestire le proprie risorse per tagliare il traguardo, senza guardare e seguire il passo di altri. Oltre alla sfida con me stesso, ciò che mi spinge ad affrontare gare così lunghe è il desiderio di scoprire paesaggi nuovi; vivere e godersi albe, tramonti, paesaggi straordinari, viaggiare in giro per il mondo.

“Ogni traguardo è l’ultima pagina di un libro…”

Oramai sei abituato a conquistare grandi traguardi, ma qual è stato il traguardo che ti ha gratificato di più, quello che ti ha donato maggiori emozioni?

Ogni traguardo è sudato ed è l’incoronamento di una fatica; rappresenta l’ultima pagina di un libro perché in fin dei conti ogni gara è un libro; quindi difficile sceglierne uno. Tutti i traguardi, ciascuno in un modo diverso, sono fantastici. Rappresentano tutti la fine di un viaggio. Se proprio dovessi sceglierne uno, direi la mia prima vittoria al Tor des Gèants, nel 2014, questa gara di 330 km che è un po’ la gara di casa mia – è un sogno che si realizza – è stato emozionante tagliare il traguardo in mezzo alla folla di valdostani che tifavano per me! Però ripeto, è difficile preferire un traguardo ad un altro; ogni traguardo è unico.

Franco Collé
Franco Collè – Adamello Ultra-Trail – Foto di Maurizio Torri

 

 

(Foto copertina di Maurizio Torri)

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