La Bad Waters (cattive acque in inglese) è una Ultra Maratona estrema, considerata tra le più dure al mondo.
La commissione di gara seleziona solo 105 partecipanti da tutto il mondo per correre una volta all’anno.
Il percorso parte da Bad Waters, 80 metri sotto il livello del mare, attraversa la famosa Death Valley (Valle della Morte), tre catene montuose, e giunge al campo base della montagna Whitney, a 2550m di quota.
Il dislivello complessivo è di circa 4000m spalmato su 217km.
Le temperature nella Death Valley toccano i 55 gradi di giorno e ‘scendono’ fino a 45 di notte. In alcuni tratti si corre sulla striscia bianca della corsia stradale, dove le scarpette si scaldano meno. Occorrono 8 paia, poiché bisogna cambiarle spesso.
Quest’anno abbiamo un atleta italiano selezionato. Si tratta di Vincenzo Santillo, definito dagli organizzatori un Roockie, cioè uno alle prime armi.
In realtà Vincenzo è un personaggio non facilmente definibile. Atipico (ce ne vorrebbero di più, con il coraggio e coerenza dell’originalità).
È calmo come un Buddha, ha un sorriso mistico, una gran barba e talvolta fuma tabacco. Macina chilometri come un mantra per lo spirito.
Di lavoro bonifica terreni da ordigni inesplosi, dalla Seconda Guerra Mondiale, fino ai giorni nostri.
Mi piace pensare che in tempi di pace possa rimuovere mine e salvare le gambe di bambini da ex teatri di guerra.
È bello che ci sia uno come lui a rappresentare l’atletica italiana in un evento internazionale così difficile da diventare epico.
Il video è l’intervista a Vincenzo dopo esser stato selezionato.