Doping tecnologico. Scarpe da running che promettono brillanti prestazioni. Sarà vero?


<strong>Cos’è il doping tecnologico? Possono le attrezzature tecniche, come scarpe o abbigliamento, alterare i risultati garantendo migliori prestazioni? Lo abbiamo chiesto al coach Armando Selene. Ecco cosa ci ha risposto.

Scarpe da running, sono i tapascioni a fare da traino all’indotto

Premetto che ciò che dirò sarà in qualità di amatore e non certo di esperto di marketing. Si tratta, perciò, solo di una mia opinione.  Veniamo al dunque. La corsa ha un forte impatto dal punto di vista economico, ma a differenza degli altri sport è l’amatore che detta maggiormente la regole di mercato. Mi spiego meglio. Chi è appassionato di calcio, paga prima l’abbonamento allo stadio o la Pay Tv per assicurarsi di vedere tutte le partite e poi semmai organizza la partita a calcetto con gli amici. Scende in campo acquistando le scarpette o l’abbigliamento che utilizzano e pubblicizzano campioni come Cristiano Ronaldo o Lionel Messi tanto per menzionarne qualcuno.

Con la corsa è esattamente il contrario. Innanzitutto perché si tratta di uno sport che non ha una grossa popolarità a livello mediatico. Io che pratico la corsa da sempre sono il primo a non sapere chi è il campione di atletica del momento, qual è e chi detiene il record del mondo sulla maratona, chi sono i migliori atleti italiani e così via. Parliamo di atletica praticata a livello professionale per la quale un minimo di notorietà ci dovrebbe essere. Figuriamoci poi se iniziamo a parlare di corsa in strada.  

Nella corsa, a differenza degli altri sport, non sono i campioni a fare da traino alle vendite, ma “i podisti della domenica”, ovvero chi pratica la corsa a livello amatoriale. Sono loro a costituire “il grande esercito di consumatori” ed è a loro che punta il mercato stimolandoli a scimmiottare gli atleti a livello agonistico.

Doping tecnologico. Scarpe che promettono brillanti prestazioni. Sarà vero?

Volendo rispondere alla tua domanda. Sì, esistono davvero scarpe da running particolarmente performanti, che hanno una sorta di effetto “dopante, tant’è che il loro utilizzo è stato bandito da alcune competizioni, così come esistono linee di abbigliamento tecnico che aiutano nella corsa, ma ciò vale sempre e solo per i professionisti.

Per gli amatori l’utilizzo di scarpe che promettono tempi record, non solo può risultare una presa in giro, ma può essere anche oltremodo dannoso per la salute.

Recuperare pochi secondi è importante per un atleta professionista. Pochi secondi in meno per un professionista possono significare mettersi una medaglia al collo. Pochi secondi in meno, invece, per un amatore possono significare andare incontro ad una vecchiaia  non particolarmente facile.

E allora, cari amatori, non è meglio puntare al benessere, divertirsi, stare in forma e godersi al meglio la propria età? Io credo proprio di sì! La corsa dev’essere piacere e benessere. E’ questa, da sempre, la mia filosofia, il mio modo di intendere la corsa.”   

 

Leggi anche:  Consigli per la scelta della scarpa da running giusta 


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