Il Castello di Montefusco, venne costruito sull’antica Falsulae, una struttura che racchiude grandi eventi storici. La città di Montefusco tra il XV ed il XIX secolo, rappresentò il capoluogo della provincia di Avellino. Fu sede di pontefici e sovrani e si celebrarono anche le nozze tra Ruggero il Normanno con Sibilla. La struttura fu adibita come sede del Connestabile.
Soggiornarono, all’interno del Castello, Federico II di Svevia e suo figlio Manfredi dopo la battaglia di Benevento.
Nel 1743 divenne un carcere pubblico e, tra i prigionieri, vi erano numerosi patrioti meridionali.
Furono trasferiti anche alcuni politici da Ischia, Procida e Nisida.
In un’opera “Carceri e Galere politiche“ di Nicola Nisco patriota e storico racconta della dura vita condotta dai prigionieri all’interno del castello. Vivevano incatenati l’uno accanto all’altro.
Difficilmente era possibile uscire ma, quando accadeva, si ritornava a vivere.
Dal 1928 è ritenuto monumento nazionale ed in parte trasformato in monastero di suore domenicane.
La torre rotonda, nota come Torre Riola,è l’unico elemento superstite da cui è possibile intravedere i resti dell’edificio.