La città di Conza della Campania, nota anche come <<Compsa>> in provincia di Avellino, ancora oggi conserva i resti di un antico castello longobardo.
Il Castello di Conza della Campania- Annibale occupò il territorio nel 216 dopo la battaglia di Canne e riconquistato da Fabio Massimo nel 214. L’edificio rappresentava il più importante municipio romano per la sua posizione nei pressi della valle dell’Ofanto.
Nel 591 divenne un feudo longobardo fortificato. Carlo Magno nel 788 abbattè le mura dopo quelle di Acerenza.
Nell’ 846 il castello fu invaso dai Mussulmani guidati dal Sultano di Bari Moforeg-ibn-Salem. Nel IV secolo la fortezza resistette all’attacco dei franchi.
A partire dal XII secolo la proprietà del castello appartenne alla famiglia Balzo.
Il terremoto del 1604 distrusse gran parte dell’edificio e nel 1806 divenne il covo dei banditi, sfruttando anche le torri di guardia.
Torquato Tasso, nella sua opera “Gerusalemme”, narra che da questo territorio partitono alcuni guerrieri per la prima crociata.
Proprietari del castello furono i duchi di Benevento Arechi II, Grimoaldo III e Grimoaldo IV.
Nel 1928 iniziaro i primi scavi durante i quali furono ritrovate salde mura appartenenti al castello e, nella parte settentrionale, alcuni resti di origine romana.