Gragnano, la suggestiva Valle dei Mulini


La Campania è una regione ricca di storia. “In bici nel tempo”, partendo dalle testimonianze del passato che permangono ancora oggi sul territorio campano, ce ne racconta ogni volta una pagina diversa.  Andando alla ricerca di luoghi dal grande fascino, Enzo Longobardi e la sua bici, ci consentono di conoscere luoghi, storie e curiosità. Quest’oggi Enzo Longobardi ci conduce alla Valle dei Mulini di Gragnano, città conosciuta in tutto il mondo come la “Città della Pasta”.

Murales realizzato da Jorit

 

La Valle dei Mulini, tra la vegetazione la storia dell’attività più fiorente della città

Il percorso della Valle dei Mulini è molto suggestivo. Costeggiando il torrente Vernotico per circa un paio di chilometri si raggiunge l’area in cui sono dislocati i ruderi dei mulini ad acqua che a partire dal Seicento hanno garantito alla città di Gragnano una straordinaria e fiorente attività di macinazione del grano e produzione di pasta e farina.

Un luogo splendido dal punto di vista naturalistico arricchito dalla sua storia che “In bici nel tempo” oggi ci racconta così:

“Valle dei mulini, lo storico mulino combo di Gragnano Con questo caldo. Mi riposo davanti allo storico Mulino lo Monaco. Qui, secoli fa c’era la molitura del grano per la panificazione, ma se notate il locale a destra, anche la pastificazione, rarissimo caso di combo, mulino e pastificio insieme. Tanta storia qui: decine di mulini che diedero vita ad una produzione di massa fenomenale, ma che, dopo l’Unità d’Italia, causa la legge sul macinato che tassava il numero dei giri delle macine, finirono per chiudere e dislocare. E quel murales con Totò che mangia voracemente con le mani gli spaghetti di Gragnano è sintesi in arte di una vivissima storia di successo italiano nel mondo.”

Il Vernotico

Per circa 600 anni presso la Valle dei Mulini di Gragnano sono stati operativi circa 30 mulini. Essi sfruttavano le acque del Vernotico, torrente dal flusso incostante – circostanza da cui il corso d’acqua prende nome. Il termine “Vernotico”, infatti significa “Invernale”  e sta ad indicare il periodo in cui il torrente è maggiormente ricco di acque. In napoletano, infatti, “inverno” si dice “vierno”.

Sfruttando le acque del Vernotico, i mulini producevano farina e pasta. L’ubicazione dei mulini era strategica data la vicinanza del porto di Castellammare di Stabia dove arrivavano le navi cariche di grano. Nel XVIII secolo i circa 30 mulini macinavano oltre un milione e centomila quintali di grano all’anno.

 

Più tardi però i mulini furono soppiantati dai pastifici che iniziavano man mano a nascere in città. Tuttavia fu un’imposta del 1869 che ne decretò la fine. Tale imposta impose il pagamento di una quota a seconda del numero dei giri della macina. Fu così che i mulini furono abbandonati.

Grazie ad una recente politica di recupero dell’area, la Valle dei Mulini, oggi è meta di numerose visite turistiche. Vale sicuramente la pena farci un salto, ma c’è ancora tanto da fare. Il nostro augurio è quello che l’amministrazione locale non abbandoni tale attività di recupero affinchè un luogo così suggestivo ed importante per la storia industriale della città, possa splendere ancora ed avere nuova vita.

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