CASERTA VECCHIA- Antico centro medievale, da cui ebbe origine la città di Caserta.
Si suppone che il castello risalga al tempo di Pandone I. In questo luogo la sua vedova consorte e suo figlio ritrovarono rifugio all’interno di queste mura per sfuggire alle calunnie dei cognati.
In epoca longobarda fu luogo di grande importanza per il territorio casertano.
Sotto il governo di Federico II, la struttura venne rafforzata e si sviluppò a livello architettonico grazie agli Svevi.
Il maniero perse il suo valore durante la dominazione angioina.
Due nobili figure cercarono di riportare il vecchio castello al suo originario splendore.
Sigfridina continuò il progetto di Corradello, nipote di Federico II, per impedire agli angioini di impossessarsi del castello.
Nel 1269 Sigfridina venne rinchiusa nel castello di Trani. La proprietà passò a Guglielmo Beaumont, Piero de Braherio e, successivamente, alla famiglia Acquaviva la quale ne fu proprietaria fino al 1634.
Il Castello era costituto da sei torri ed un mastio che si espandeva per 48 palmi quadrati.
Questa unità di misura risale all’antica Roma: un palmo indicava circa 26 cm, ossia la distanza tra il pollice e l’estremità del mignolo di una mano aperta.
Tra le rovine del castello ritroviamo il mastio, nominato anche la “Torre” di forma cilindrica su base poligonale e alto 30 metri.