Arroccato a 1251 metri, Santo Stefano di Sessanio (AQ) è un vero gioiello architettonico con le sue strade pedonali in pietra calcarea bianca e le sue case medioevali.
Situato nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, conta appena 120 abitanti, ma grazie all’intuito di Daniele Kihkgren, imprenditore italo-svedese, il paese oggi è divenuto meta di turismo internazionale.
“Albergo diffuso”, di cosa si tratta?
La storia dell’albergo diffuso nasce per caso. Daniele Kihkgren era in giro per l’Italia, ma aveva perso la strada. Gira e rigira, ad un certo punto, dall’alto, Kihkgren vede il borgo di Santo Stefano; si incuriosisce e lo raggiunge. Quello di Kihkgren per quel luogo disabitato fu amore a prima vista.
Kihkgren rimase affascinato dall’integrità di quel piccolo borgo; in nessun posto vi era traccia del ventesimo secolo. Decise perciò di acquistare alcune di quelle abitazioni abbandonate per poi ristrutturarle nel pieno rispetto dell’originale estetica, utilizzando cioè materiali di recupero.
Quelle case oggi sono luoghi di soggiorno esclusivi – ambienti che rivivono grazie ad un restauro conservativo capace di preservare la peculiarità del luogo ed esaltarne ogni tipicità. Camere povere, ma sofisticate allo stesso tempo, dove la tecnologia è presente, ma in maniera discreta. E’ questo il modello di ospitalità che viene chiamato “albergo diffuso”.
Dove soggiornare
La torre medicea e la zuppa di lenticchie
Oggi Santo Stefano di Sessanio è inserito nel circuito dei Borghi più belli d’Italia. Due sono i simboli del paese: la torre medicea ed una varietà di lenticchie autoctona.
La torre medicea ha dominato il borgo fino al 2009, ma a seguito del terremoto che ha scosso violentemente l’Abruzzo, è in parte crollata. Molte delle pietre della torre sono state fortunatamente recuperate per l’impiego nella ricostruzione.
Straordinaria la varietà di lenticchie autoctone di Santo Stefano con le quali si realizzano delle zuppe squisite da gustare con crostini di pane fritto ed un filo d’olio d’oliva.
Rocca Calascio: Ciak si gira!
Poco distante da Santo Stefano di Sessanio è possibile visitare gratuitamente Rocca Calascio, uno dei castelli più elevati d’Europa (sorge a 1.512 metri) – un luogo davvero suggestivo tanto da essere scelto come set di importanti film (da “Lady Hawke” a “Il nome della rosa”, da “Il viaggio della sposa” a “The American”).
Impareggiabile lo spettacolo naturale che si gode dalla rocca. Lo sguardo si perde tra i monti della catena del Gran Sasso, la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli.
Alla base del castello la deliziosa Chiesa di Santa Maria della Pietà a pianta ottagonale.
Castel del Monte (AQ)
Ancora un borgo inserito nel circuito del Borghi più belli d’Italia. Si tratta di Castel del Monte situato a 1.345 metri di altitudine e poco distante da Santo Stefano di Sessanio. Anche a Castel del Monte come a Santo Stefano di Sessanio il tempo sembra essersi fermato.
L’intero borgo è costruito sulla roccia ed è attraversato da gallerie sotterranee chiamate “sporti”. L’economia del paese, un tempo, si basava esclusivamente sulla pastorizia e pertanto prodotto tipico del borgo è il Canestrato, un formaggio a pasta dura ottenuto dal latte intero crudo di pecora con aggiunta di caglio e sale.
#iorestoacasa Cartoline dall’Italia
Con Santo Stefano di Sessanio è stato fatto “il taglio del nastro” della rubrica #iorestoacasa Cartoline dall’Italia, una rubrica in cui troverete consigli di viaggio, reportage e numerose curiosità.
#iorestoacasa, oltre al monito per scongiurare contagi, può, a nostro avviso, diventare anche l’hashtag per il rilancio del turismo in Italia. Per questo motivo #iorestoacasa Cartoline dall’Italia avrebbe piacere a ricevere anche il vostro prezioso contributo. Raccontateci i vostri viaggi, mostrateci le foto dei vostri luoghi del cuore.
Ogni viaggiatore guarda un posto con i propri occhi e con il proprio cuore. Noi vi raccontiamo il nostro punto di vita, voi raccontateci il vostro. Potete inviare i vostri “appunti di viaggio” scrivendo a: pragmaincontrailettori@gmail.com
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