Il Napoli vince di Autogol – 1 a 2 al Via del Mare

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Un autogol. Tanto basta al Napoli per trovare i tre punti. “Il corto muso” di Allegriana memoria ridona il sorriso ai partenopei dopo la tremenda batosta casalinga per quattro a zero rimediata contro il Milan. Da applausi il Lecce, o meglio sarebbe da applausi nonostante la sesta sconfitta consecutiva. Gli Ultrà locali fischiano chiedendo di più ai loro giocatori.

Ma se i tifosi salentini hanno un motivo per contestare, non né hanno uno i tifosi di sponda partenopea. Infatti gli Ultrà partenopei continuano la loro stupida ed inutile crociata contro il presidente Aurelio De Laurentiis. Sentendo i fischi e le contestazioni sembrerebbe che il Napoli fosse finito decimo anziché ad un passo da titolo che manca da trentatré anni. Ma i tifosi, a volte, sanno essere veramente limitati.

Il Napoli è in calo fisico. Ma evidentemente l’attenzione degli uomini di Spalletti è in parte già a Mercoledì, in parte ferma a Domenica sera. E con questo Lecce che in casa ha fermato praticamente tutte le grandi questo calo di attenzione può, anzi poteva costare caro. Ed infatti la manovra degli azzurri, specie per i primi dieci minuti, e lenta ed estremamente prevedibile.

Non a caso è il Lecce ad avere la prima occasione da gol. Triangolazione Oudin – Di Francesco – Maleh. Il difensore algerino colpisce male la palla, ma né esce una traiettoria maligna molto pericolosa. Ma Meret è reattivo e, con la mano di richiamo, riesce a mettere in calcio d’angolo. La paura sveglia il Napoli, che inizia ad aumentare i giri del motore.

Al ventesimo, punizione di Mario Rui, sponda di Elmas (che gioca lento e in maniera prevedibile), raccoglie Kim che brucia Gallo in velocità, crossa forte in mezzo per l’accorrente Di Lorenzo che incorna il suo terzo gol in campionato. Il VAR però spaventa i tifosi e i giocatori perché il controllo su una posizione di fuorigioco del macedone. Alla fine il gol è convalidato.

Nella ripresa i salentini partono alla carica e Oudin, a pochi secondo dall’inizio della ripresa, manca clamorosamente una deviazione ravvicinava dopo un’ottima diagonale offensiva. È il segnale del pareggio. Che arriva poco dopo su angolo. Con Ceesay che da pochi passi di testa colpisce la traversa. Sulla respinta Di Francesco è il più rapido di tutti ed è 1-1. Il Napoli va in difficoltà e il Lecce spinge.

Di Lorenzo e Kim fanno gli straordinari. Meret non è particolarmente impegnato ma gli ospiti sono in bambola, distratti. Elmas è lento, Raspadori è assente ed Anguissa è chiaramente sulle gambe. Ma, come spesso capita, l’episodio sfortunato arriva proprio nel momento migliore, in questo caso arriva da un errore combinato di Gallo e Falcone. Il primo che appoggia male, il secondo che si fa sfuggire il pallone. Autogol clamoroso.

Cross di Mario Rui, molto velleitario, ed infatti Gallo è in anticipo. Ma il difensore ha la sciagurata idea di appoggiare in porta con troppa foga. Ma Falcone ci mette il suo e la palla carambola in rete. Di Lorenzo ribadisce in rete travolgendo il portiere di casa, ma la sfera è già entrata nettamente. In ogni caso l’autogol vale come un gol. Perciò il tabellino recita: Lecce 1, Napoli 2. Tutto al minuito 64.

Spalletti cerca di coprirsi. Fuori Raspadori e Lozano per Simeone e Ndombele, con Elmas che scala attaccante esterno. Il Napoli non è comunque brillante, tanto che, dopo trenta secondi, Di Lorenzo toglie dalla porta un gol fatto a Di Francesco. Ma alla fine il Napoli, nonostante la paura, di riffe e di raffe, si porta a casa tre punti che non sono oro colato. Sono platino puro.

Da sottolineare l’infortunio muscolare occorso a Simeone dopo dieci minuti. Senza punte centrali Spalletti inserisce Politano e sposta Kvaratskhelia al centro. Il Lecce attacca a pieno organico ma, alla fine, è sulle gambe e, nei minuti finali non crea nessun pericolo alla porta di Meret. Anzi dopo un ultimo calcio d’angolo, con Falcone in area di rigore, Politano si prepara a calciare a porta vuota per il tre a uno ma l’arbitro fischia in anticipo la fine.

E, grazie alla goffa autorete di Gallo, il Napoli trova tre punti che avvicinano il sogno scudetto sempre di più. Ma con l’infortunio di Simeone (da valutare), Osimhen fermo e in dubbio contro il Milan (sembra però certo un suo rientro contro il Verona), la partita di Coppa rischia di diventare un grande ostacolo per Spalletti. Che comunque potrà passare una serena Pasqua.

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