Juve Stabia: Editoriale di StabiAmore post Foggia

Juve Stabia: Le vespe di Castellammare di Stabia pareggiano allo Stadio Zaccheria di Foggia. Il racconto di Gianfranco Piccirillo Presidente dell’Associazione StabiAmore

Juve Stabia ( Leggi la Cronaca della partita)

Juve Stabia:C’era grande attesa per questa sfida dello Zaccheria tra due squadre importanti nella categoria ed allenate da tecnici, che sono stati protagonisti in serie A. Novellino non smentisce il suo curriculum prestigioso e attua una serie di misure tattiche, che favoriscono il vantaggio delle vespe nel primo tempo con uno schieramento quasi a specchio con quello di Zeman, rinunciando addirittura alla punta centrale di ruolo. In difesa preferisce Cinaglia a Caldore e a centrocampo ripropone Berardocco e Schiavi insieme, escludendo Davi’ a beneficio di Altobelli con Bentivegna e Stoppa esterni offensivi e Panico falso nueve. Nel Foggia a sorpresa spunta come centravanti l’enfant prodige dell’Inter, Merola, che nella primavera faceva coppia con il campione stabiese Sebastiano Esposito e sarà grande protagonista della gara sul manto erboso in cattivissime condizioni dello Zaccheria.

Sarri riesce sempre a farsi trovare pronto sulle sue conclusioni pericolose prima e dopo il gol di Panico, splendido, per costruzione di squadra e conclusione finale, davvero una perla da fare luccicare gli occhi ai tifosi presenti ancora una volta in buon numero allo stadio e a quelli più numerosi davanti ai monitor di Sky ed Eleven TV. Merola colpisce pure un palo interno di testa e sulla ribattuta riesce ancora ad impensierire seriamente Sarri, che fino alla fine di un bellissimo primo tempo si farà trovare pronto alle parate. Ma lo Stabia non sta a guardare in fase offensiva e oltre i piazzato di Bentivegna, sfiora il raddoppio con un colpo di testa di Tonucci, dopo che però si era fermato pericolosamente nella sua area per chiedere un fallo, lasciando tirare pericolosamente Curcio, che però svirgola la stessa conclusione in modo clamoroso.

Nella ripresa Novellino parte con lo stesso modulo, puntando sulle ripartenze e il piazzato di Bentivegna che impegna Alastra, ma esclude troppo frettolosamente Schiavi, inserendo Scaccabarozzi per interdire meglio a centrocampo. Il Foggia ritrova la forza di attaccare e rendersi pericoloso, ma il gol del pareggio lo trova solo con una conclusione della distanza, di quelli che una volta si sarebbero definiti i tiri della domenica, di Nicoletti, che fulmina letteralmente l’incolpevole Sarri. Novellino capisce che ora, se non vuole perdere la gara con un Foggia ringalluzzito dal pari, deve giocare la carta offensiva e così inserisce Evacuo e il giovane centrocampista dell’Inter Squizzato per Bentivegna e Berardocco, trovando subito l’occasione con l’esperto attaccante di Pompei di tornare in vantaggio con un tiro molto simile a quello di Merola nel primo tempo nella stessa porta, da posizione solo un pochino più defilata.

Sarri comunque non può mai rilassarsi perché il Foggia continua a spingere e a tentare le conclusioni dalla media e lunga distanza, almeno fino agli ultimi minuti, dove le squadre calano un poco il ritmo per la stanchezza e il forte caldo di Foggia. In particolare si segnala un gran tiro di Curcio, che però Sarri riesce a bloccare e la gran partita dell’ex stabiese Garattoni, autentico trascinatore della sua squadra sulla corsia destra dal primo al novantesimo minuto. Donati non sfigura comunque da par suo nello Stabia, come anche Squizzato che riesce a mettersi in mostra nella ripresa, mentre calano sulle corsie offensive sia Stoppa che lo stesso Panico. Alla fine Novellino fa entrare pure Troest e Caldore proprio per la stanchezza di Stoppa e quella di Cinaglia, che al suo esordio in maglia gialloble per i noti problemi di salute, disputa una gara molto convincente in chiave difensiva. Nei minuti finali si fa vedere in attacco più lo Stabia, che però non trova più Panico pronto a dialogare ed offendere come nel primo tempo e purtroppo spreca l’occasione di servire ad Evacuo una palla importante, che avrebbe potuto dare quel primo storico successo allo Zaccheria, che la squadra di Castellammare non è mai riuscita ad ottenere, nonostante abbia battuto nettamente diverse volte il Foggia tra le mura amiche e anche in campo neutro, come nel famoso spareggio di Firenze nel 1951, che valeva la promozione in serie B. Insomma è stata una bella gara, che riscatta la prestazione opaca contro il Campobasso, ma che non può fare sorridere più di tanto i tifosi come sempre calorosi anche in trasferta e che ora si aspettano la vittoria nel turno infrasettimanale di mercoledì pomeriggio ancora in trasferta in quel di Latina.

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