Napoli, il ritorno al Maradona con scudetto sul petto. Cosa è cambiato? FOTO


Dopo i festeggiamenti durati alcuni mesi, a causa della schiacciante vittoria dello scudetto della scorsa stagione, si è tornati al Maradona per vedere gli azzurri in campo contro il Sassuolo. Le solite polemiche estive (meno dello scorso anno, per i noti motivi scudettati) tentano di alimentare un vento negativo sugli azzurri, che a onor del vero non sembrano affatto distratti, anzi, proseguono la loro marcia come se fosse il continuo dello scorso anno.

Segui la rubrica “Curva B, vista azzurra” a cura del direttore Nicola D’Auria, il commento alla partita del Napoli seguito dagli spalti popolari della Curva B.

Il gioco del Napoli di Garcia

E’ andato via Spalletti e tutti, compreso chi scrive, abbiamo pensato che qualcosa ci avremmo rimesso e che sarebbe stato giusto continuare con il toscano. Ma la storia è andata in altra maniera e il presidente De Laurentiis ha scelto Garcia che dopo lo scetticismo generale iniziale, già dopo un paio di giorni di studio si è capito che ancora una volta la scelta sarebbe giusta (e così pare ad oggi, anche se, ripeto, è ancora presto) e che probabilmente il francese di origini spagnole era quello che più si avvicinava concettualmente al gioco dell’allenatore che ha riportato lo scudetto a Napoli dopo 33 anni e che mai sarà dimenticato alle falde del Vesuvio.

Venendo al campo, tolto l’esperimento Raspadori e la sostituzione interna di Juan Jesus al posto di Kim (in attesa del futuro, che si chiama Natan), il Napoli è sostanzialmente lo stesso dello scorso campionato (anche se manca ancora e “solo” il miglior Khvicha Kvaratskhelia). Quello che si è notato ieri sera, volendo essere puntigliosi nella ricerca delle differenze, sono i movimenti dei laterali Di Lorenzo (in particolare) e Olivera, che scendono sulle fasce come i terzini di un tempo e creano disastri nelle difese avversarie. Di Lorenzo è a 2 assist e un gol in 2 partite. La differenza sta nel fatto che lo scorso anno si accentravano a mo’ di trequartisti, cosa che oggi invece fanno Raspadori e Politano. E l’altra caratteristica, è una maggiore attenzione a “liberare” la posizione di Lobotka, con Anguissa (giocatore mondiale a tutto campo) che arretra sino in mezzo ai centrali a prendere palla (con Lobotka nel traffico di centrocampo) per impostare la manovra.

Insomma, all’occhio di chi scrive sono questi gli unici cambiamenti, che sembrano però l’evoluzione di quel calcio perfetto che abbiamo osservato lo scorso anno e l’impressione è che Garcia, in punta di piedi (ma nemmeno tanto) si sia già fatto apprezzare dai calciatori e dall’ambiente. Era quello che doveva fare, è quello che sta facendo, bene. Dare continuità alla macchina perfetta della passata stagione, con inserimento di varianti che possono solo arricchire il calcio degli azzurri.

Gli esperimenti sono giusti e onesti, soprattutto per liberare la fantasia di Raspadori (ieri sfortunato sul palo, un po’ “stanco” sul rigore gentilmente concesso da un Osimhen solito trascinatore baldanzoso). E anche l’inserimento di Simeone al fianco del nigeriano, con partita indirizzata e Napoli in superiorità numerica, ci sta tutto. Cajuste con Aguissa sembra acquistare fiducia in mezzo al campo, ma francamente era una situazione troppo favorevole al Napoli per poter giudicare seriamente l’esperimento dei 2 centrocampisti a supporto di 4 attaccanti.

Il post partita di Garcia e Dionisi

Garcia è stato molto preciso, secco ed onesto a commentare la partita. Con Dionisi (tecnico valido, a parere di chi scrive), invece, si è tornati a sentire la solita cantilena dello scorso anno che, una volta un episodio e/o un’altra volta, un altro episodio di gioco, ha indirizzato la gara, ma alla fine – caso strano – è sempre il Napoli a stare dalla parte di chi ha vinto e chi commenta dalla parte degli sconfitti.

E’ ancora poco per giudicare il nuovo Napoli, ma le basi ci sono. Quello che più convince – agli occhi di chi scrive e segue la squadra dalla Curva B – è che in campo si vede una prepotenza fisica e soprattutto mentale molto importante, aspetto sottolineato anche da Garcia nel post partita di Frosinone, quando ha commentato la “reazione normale e importante” al gol del vantaggio dei ciociari.

La Curva B

E’ stata una Curva B d’autore. Praticamente, 90 minuti a sostenere gli azzurri senza interruzioni e senza mai perdersi d’animo. Come di consueto, all’episodio negativo del rigore di Raspadori, si è continuato a cantare come nulla fosse, anzi, sembrava quasi che il Napoli avesse segnato, vista l’intensità maggiore con cui si è continuato a fare il tifo.

Si è lontani dalla Curva A, ma a onor del vero, i cori, nei pochi momenti di silenzio dei cambi coro, arrivavano forti e chiari. Grande festa, complimenti a tutti.

Foto Napoli – Sassuolo 2-0 Serie A 2023-2024

Le foto sono a cura del fotografo Giovanni Somma.


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