Napoli batte Salernitana, vittoria nel recupero

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Napoli vittoria sulla Sirena contro la Salernitana. Il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’ associazione Stabiamore

Dopo il ritiro che ha fatto godere Mazzarri, i calciatori hanno mostrato qualche segnale di reazione dopo le tante batoste subite negli ultimi tempi, battendo seppure con grande sofferenza la Salernitana fanalino di coda. La vittoria però non fa dimenticare il caso Zielinski, che non si capisce se sia affetto da un affaticamento o da un interite, due malanni che comunque Mazzarri conosce benissimo per averli provati anche lui recentemente o nell’altra esperienza con il Napoli, ma in ogni caso il nazionale polacco non figura nemmeno in panchina e al suo posto gioca Gaetano, mentre questa volta Simeone è preferito a Raspadori in attacco al cospetto di una Salernitana, che pure deve rinunciare a tanti calciatori, soprattutto nel reparto di centrocampo.

Insomma si affrontano nel derby due squadre disastrate, che nel primo tempo danno vita ad uno spettacolo deprimente per lunghi tratti, senza riuscire quasi mai a tirare in porta. La squadra di Salerno, che Pippo Inzaghi ha preso da Sousa, si lascia preferire se non altro per la maggiore fluidità delle ripartenze, oltre che per la bellissima conclusione dalla distanza di Candreva, che regala il vantaggio ai granata. Il Napoli di Mazzarri si vede pochissimo dalle parti di Ochoa, che deve compiere un solo intervento importante sul Cholito Simeone, che però sembrava essere in fuorigioco nella posizione di partenza, ma dopo un paio di lodevoli tentativi di Gaetano dalla distanza, arriva proprio nel recupero del primo tempo l’episodio tra Fazio e Simeone, che convince il var a richiamare l’arbitro Marinelli a rivedere l’azione e a fischiare il rigore, che regala il gol del pareggio a Politano. Il Napoli però legittima il pareggio con l’ultima in classifica solo ad inizio ripresa grazie al diffidato Cajuste, che dopo essere stato ammonito ottiene due occasioni importanti, prima di testa e poi di piede, entrambe finite fuori di poco. Ma subito dopo la Salernitana riprende a fare meglio e così Mazzarri si decide ad inserire Raspadori al posto di Gaetano, cambiando modulo e pensando di poter mettere in questo modo in maggiore difficoltà la difesa granata. Per vedere però qualche azione in più il tecnico deve ricorrere anche a Zerbin che entra al posto di Politano, ma la gara stenta a decollare anche perché Inzaghi riesce a coprirsi bene con l’inserimento del neo acquisto Pierozzi, che da esterno si adatta a mezzala, proprio per i grandi problemi della Salernitana nel settore di centrocampo. Ochoa viene impegnato poco, ma quando è costretto a farlo dimostra la sua bravura che è testimoniata dalla suo essere ad età inoltrata ancora titolare della nazionale messicana, e così è bella la sua parata sul comunque deludente Kvaratskheila, mentre appare più difficile e decisivo l’intervento di Gollini, che evita in uscita di fare arrivare la palla al centravanti Simy, che sostituisce Dia, autore del gol che fece rinviare la festa scudetto lo scorso campionato. Mazzarri deve cambiare i piani d’attacco nel finale per l’infortunio di Cajuste, costretto ad uscire, a beneficio del redivivo Diego Demme, e così non si capisce quale squadra si accontenti del pareggio, anche se finalmente si sveglia Kvaratskheila, che sfiora il gol della vittoria per ben due volte, prima calciando di poco fuori e poi esaltando nel recupero nuovamente i riflessi dell’ottimo portiere messicano.

Inzaghi così rinforza la difesa nei minuti finali, per conquistare il risultato che si era prefisso alla vigilia. È proprio il mancato inserimento nel finale di Lindstrom al quale Mazzarri preferisce Zerbin come sostituto di Politano a certificare la mancanza di alternative nelle seconde scelte del Napoli, che ha fatto partire colpevolmente Lozano. Ma quello che poteva apparire una mancanza di coraggio del tecnico, che sembrava quasi accontentarsi del pareggio, risultato francamente inutile, per risollevare le sorti della squadra, arriva proprio nell’ultimo minuto del recupero il gol di Rrahmani in mischia, che se non altro arresta la crisi di risultati in campionato ed evita almeno per il momento una nuova svolta nella guida tecnica, ma non la necessità di rinforzi, che anche alla luce di altri infortuni e squalifiche come quelle di Cajuste e Kvaratskheila, appare un fatto ineludibile per la società. Ora il Napoli deve preparare la partenza per la Supercoppa in Arabia, che farà saltare il prossimo impegno di campionato con la Lazio di Sarri. In campionato si giocherà domenica pomeriggio 28 gennaio all’Olimpico, e alla luce di quanto visto nel derby di oggi la gara appare ancora più proibitiva della semifinale di giovedì contro la Fiorentina di Italiano.

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