Svizzera-Italia 0-0, la nazionale di Mancini non riesce a vincere a Basilea. Protagonista e migliore in campo il portiere Sommer che ha parato un rigore e non solo. Il racconto post gara di Gianfranco Piccirillo:
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Svizzera-Italia 0-0 : La nazionale di Mancini riscatta la gara opaca con la Bulgaria, disputando una buona gara, soprattutto nel primo tempo contro una Svizzera, priva di diversi elementi e guidata dal nuovo allenatore Yakin, dopo la fine del rapporto con Pektovic. La squadra è la stessa che ha battuto la formazione elvetica 3-0 nel girone degli europei con l’unica eccezione di Emerson Palmieri al posto di Spinazzola, ma nonostante il divario sia ancoro più netto per le assenze in casa Svizzera, causa covid o infortuni, l’Italia non riesce a segnare, sia per una condizione atletica non ottimale, che per gli errori in fase conclusiva dei suoi calciatori d’attacco. Infatti Berardi si lascia ipnotizzare dal bravo portiere Sommer in una vantaggiosa azione di ripartenza, ispirata da Locatelli, mentre Insigne prova il suo inconfondibile tiro a giro al termine di una splendida azione corale, purtroppo finito fuori di un soffio.
Immobile come contro la Bulgaria delude profondamente, nonostante un paio di situazioni a lui favorevoli per la conclusione e lo stesso Locatelli a centrocampo, preferito a Verratti, non riesce a ripetere la gara degli europei in cui realizzò la doppietta, mentre Di Lorenzo alterna cose buone a errori grossolani, che hanno rischiato di mettere la Svizzera in condizione di segnare come sul colpo di testa di Sow, ma il primo tempo si conclude con una punizione da posizione defilata di Insigne, che impegna severamente il bravo pipelet elvetico Sommer, destinato a diventare il migliore in campo. Infatti nella ripresa prima degli ingressi di Chiesa e Zaniolo, che rivoluzionano la squadra, il capitano svizzero Sommer riesce a parare anche un calcio di rigore, il ventesimo della sua carriera, peraltro al migliore calciatore di questa stagione europea, serio candidato al pallone d’oro, Jorginho, che però ultimamente non è preciso come un tempo dal dischetto. Berardi, che si è procurato il rigore, riscatta l’errore del primo tempo, ma esce assieme a Immobile, che continua a segnare caterve di gol con la Lazio, ma ad essere anemico in nazionale e l’Italia praticamente gioca senza centravanti.
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Il rientrante Zaniolo si alterna con Chiesa ed Insigne come falso nueve, ma non riesce ad essere mai incisivo, al contrario dei suoi colleghi di reparto, che danno apprensione alla difesa svizzera. In particolare Lorenzinho da Frattamaggiore, che con l’entrata di Verratti per un Locatelli ispirato negli assist ma non pienamente convincente , è sembrato ancora più vivace, impegna ancora seriamente Sommer, costringendolo ad un’altra prodezza, mentre Chiesa conquista diverse punizioni, ma non riesce a concludere in porta neanche nel recupero, nel quale Mancini fa entrare pure Raspadori e Pessina per Insigne e Barella. Ma la Svizzera chiude bene gli spazi e si affaccia pure pericolosamente in un paio d’occasioni in area azzurra, riuscendo ad ottenere un pareggio prezioso, che in caso di due vittorie nelle prossime due gare, porterebbe la squadra di Yakin in testa al girone di qualificazione per i mondiali, nel quale passa direttamente solo la prima. Insomma c’è molto rammarico per questa seconda mancata vittoria, soprattutto perché l’Italia torna a non segnare in una gara dopo tantissimo tempo, sprecando la grande ‘occasione di mettere una seria ipoteca sulla conquista del primo posto nel girone. La consolazione comunque c’è in due ordini di motivi, il primo nel raggiungimento del record storico mondiale di 36 risultati utili consecutivi e il secondo nella consapevolezza che comunque la squadra resta per il momento prima e può sperare in un passo falso della Svizzera nelle prossime partite, oltre ad avere la fondata speranza di poter vincere comunque la gara in Italia contro la Svizzera, per chiudere i conti con questo calcio elvetico, che anche stasera ha dimostrato di aver raggiunto un livello competitivo davvero importante.
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