I castelli di Napoli. Conosciamoli insieme!

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A Napoli storia e cultura si celano in ogni angolo, in ogni monumento, in ogni strada e vicolo nascosto.
È così infatti anche per i suoi castelli.

Ognuno di essi ha delle proprie caratteristiche peculiari e ci danno un’immagine del percorso militare, artistico e culturale che ha vissuto la città di Napoli.

Sono ben 7 i castelli presenti sul territorio napoletano. Nessuna altra città al mondo ne ha così tanti.
Attualmente alcuni sono visitabili e sono oggetto di ammirazione da parte di tutti i turisti, mentre altri si trovano in stato di abbandono.

I castelli di Napoli. Conosciamoli insieme!

1. Castel dell’Ovo

Castel dell’Ovo è quello con le origini più antiche della città e risale all’epoca normanna. Voluto da Guglielmo I di Sicilia, è situato sull’isolotto di Megaride, collegato alla terraferma attraverso un istmo, fu costruito su una fortificazione preesistente.
Il suo nome deriva da una leggenda: il poeta Virgilio avrebbe chiuso un uovo in una gabbietta nei sotterranei e finché fosse rimasto intatto, avrebbe protetto la città e il castello.
Castel dell’Ovo ha vissuto tra le sue mura numerose dominazioni e attualmente è sede di mostre, concerti ed eventi.
Dalle sue terrazze è possibile godere di panorami spettacolari a picco sul mare.

2. Il Maschio angioino

Conosciuto anche come Castel Nuovo, è una fortezza angioina voluta da Carlo I d’Angiò. La sua costruzione avvenne a partire dal 1279. Il monarca francese volle fortemente l’erezione di quest’edificio perché c’era fortemente bisogno di un castello che facesse da guardia alla città. In quegli anni difatti gli unici castelli erano Castel dell’Ovo, che però era una struttura vecchia ed inadeguata, e il più recente Castel Capuano, che però non godeva di una felice posizione strategica.
Il progetto fu terminato in soli 5 anni, creando non solo una fortezza ma anche una nuova dimora per i regnanti.

Il Maschio Angioino rappresenta uno dei maggiori simboli di Napoli, il suo nome viene dal termine medievale “mastio” che indicava, in una struttura con più torri, la maggiore e la più sicura in caso di attacchi bellici. Nonostante questa sia la denominazione più usata dai napoletani,il suo nome esatto è Castel Nuovo.

3. Castel Sant’Elmo

Castel Sant’Elmo domina dall’alto tutta la città di Napoli. Si trova sulla sommità della collina del Vomero, e così regala una vista straordinaria, dall’entroterra alle isole e dalla Penisola sorrentina fino ai Campi Flegrei.

Il castello è stato spesso utilizzato nel corso dei secoli come carcere, vi furono rinchiusi Tommaso Campanella, accusato di eresia e più tardi i patrioti della rivoluzione napoletana del 1799.
Nel 1976 hanno avuto inizio lavori di restauro che hanno reso possibile il recupero dell’originaria struttura, rendendo visibili le antiche sembianze e gli ambienti sotterranei, dove è stato realizzato un grande auditorium.

4. Castello Capuano

Castel Capuano, situato su via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli, è uno dei castelli più antichi della città dopo Castel dell’Ovo. Fu edificato nel 1140 ed è stato la sede della sezione penale e civile del tribunale di Napoli. Deve il suo nome al fatto che fu edificato sulla strada che conduceva all’antica Capua. La costruzione di Castel Capuano risale al XII secolo per volere di Guglielmo il Malo, figlio di Ruggero il Normanno. Nonostante il suo aspetto imponente e molto severo fu subito destinato ad essere residenza reale.

5. Castello del Carmine

Ad oggi di questo castello, chiamato anche Sperone, restano solo due torri ed una parte di mura aragonesi che le affiancano.
A differenza, delle altre costruzioni come Castel dell’Ovo e Castel Capuano, non essendo residenza reale, non presentava arredi di lusso né sale regali, essendo esclusivamente adibito ad uso militare e principalmente a difesa della porta del Carmine particolarmente importante da un punto di vista strategico in quanto uno dei principali accessi alla città.

6. Castello di Nisida

Il Castello di Nisida si trova sull’omonimo isolotto del golfo di Napoli, appartenente amministrativamente alla frazione di Bagnoli.
La costruzione dell’edificio risale probabilmente al periodo angioino, quando regnava la Regina Giovanna.
Successivamente fu restaurato e reso uno dei baluardi difensivi della città, soprattutto per contrastare le scorribande del pirata Barbarossa.
Solo in tempi più moderni, nel ventennio fascista, il penitenziario fu convertito a riformatorio
giudiziario, diventando, a partire dal 1934, uno dei pochi Penitenziari Minorili d’Italia.

7. Forte di Vigliena

Il Forte di Vigliena si trova sulla strada che da Napoli conduce a San Giovanni a Teduccio, in prossimità del mare, in una zona un tempo abitata da pescatori e da costruttori di barche.

Al momento resta ben poco della Fortezza Vigliena, proclamata nel 1891 monumento nazionale. L’area versa nell’abbandono e nel degrado, nonostante si sia più volte parlato della possibilità di farne un parco archeologico.

Purtroppo ormai di questa fortezza resta ben poco. Proclamata nel 1891 monumento nazionale, l’area versa nell’abbandono e nel degrado, nonostante si sia più volte parlato della possibilità di farne un
parco archeologico.

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