“Permanenze immagini di una Campania multietnica “si svolge al Castel dell’Ovo presso la Sala delle Carceri fino al 13 novembre ed è ad ingresso gratuito.
Questa mostra fotografica fa parte di un progetto volto alla sensibilizzazione verso il fenomeno dell’immigrazione ed è cofinanziata dall’ Unione Europea e dalla Regione Campania; gestita da Cidis Onlus in partenariato con Gesco, attraverso la Cooperativa sociale Dedalus, è stata curata e realizzata nell’ ambito del Servizio Regionale di Mediazione culturale Yalla. Svolgono attività dedite all’ accoglienza, assistenza, integrazione dell’enorme numero di immigrati presenti nella Regione Campania. I loro servizi vanno dal disbrigo delle pratiche burocratiche , orientamento al lavoro, formazioni linguistiche e professionali, laboratori ludici, etc.
Tra le molteplici iniziative volte in tal senso, vi è questa mostra fotografica che raffigura momenti di vita quotidiana degli immigrati presenti nella nostra regione; rappresentando il loro quotidiano fatto di lavoro, studio, famiglia, integrazione, preghiera. Attraverso questi scatti si cerca di sensibilizzare e mettere a conoscenza di quest’enorme realtà che cresce sempre più . Divenendo sempre più un immigrazione stanziale, col ricongiungimento dei propri cari e conseguente necessità e desiderio d’integrazione.
Ne è un esempio Francesca Mahawasala che ci accoglie alla mostra, illustrandoci e spiegandoci i vari passaggi .Quale miglior esempio di colei che rappresenta questa integrazione avvenuta e positiva. Nata a Roma, viene a vivere a Napoli con la famiglia dove cresce, studia, si integra. Dolce nello sguardo tipico del suo popolo, cingalese.E’ un operatrice sociale che collabora con queste onlus ed è l’esempio tangibile di ciò che vediamo nelle foto. Di chi -nonostante questo legame con paesi lontani e diversi- sceglie di rimanere perché qui è la loro vita,dove hanno studiato, dove hanno messo radici. Nell’arco di otto anni (2002/2010) a Napoli il numero dei residenti stranieri è cresciuto del 280,2 %.
La provincia di Caserta si aggiudica il primato della provincia più africana della regione. Ragion per cui questa realtà non può essere ignorata e accantonata. E’ parte di noi! Perchè dovremmo privarli di ciò, noi popolo di santi, poeti, navigatori ed EMIGRANTI?? La diversità è ricchezza, sempre. Lavoro, tradizioni, arti culinarie, artigianato, cultura, musica sono elementi di fusione. Questo è lo spirito di questa mostra: avvicinare, sensibilizzare verso questa tematica sempre attuale.
Le foto sono del partenopeo freelance Eduardo Castaldo, uno dei più stimati e conosciuti fotografi indipendenti italiani .Balzato alla fama nel 2007 con un reportage sull’emergenza rifiuti in Campania, successivamente si sposta in Medio Oriente seguendo con i suoi scatti questa complessa realtà le cui vicende sono sempre tristemente attuali. Immortalando l’evoluzione della primavera araba e i conflitti israelo-palestinese.I suoi lavori hanno avuti riconoscimenti prestigiosi quali:World Press Photo nel 2012,KualaLampur International Phograpghy Awards etc. Pubblicati su testate di rilievo mondiale quali: Time, le Monde, Der Spiegel, El Pais, L’Espresso,etc. Mostre personali delle sue opere ci sono state a Ramallah, Nablus, Gerusalemme, Amman, Il Cairo, Amsterdam, Roma, Perugia.
Molte scuole medie e superiori hanno fatto visita alla mostra, con momenti di dibattito e confronto. Ancor prima che venisse spiegato ai ragazzi, si chiedeva cosa percepivano loro guardando le foto.Diverse le risposte, arricchite dalle spiegazioni; hanno lasciato di sicuro nei ragazzi tracce di una conoscenza che ognuno di loro elaborerà.
Nell’ambito della mostra,vi è stato sabato 8 novembre la premiazione del primo premio del concorso fotografico “Scatti d’ intercultura”; iniziativa del Servizio regionale di mediazione culturale-Yalla,vinto da Alessia Massa.