DONNA GINEVRA e le Stazioni Lunari in concerto ad Aversa

Si è svolto domenica 12 febbraio, il live concert di Ginevra di Marco e i suoi musicisti all’Auditorium Bianca D’Aponte di Aversa, dal titolo Donna Ginevra e le Stazioni Lunari.

Accompagnata dai bravissimi musicisti Francesco Magnelli e Andrea Salvadori, l’artista Ginevra Di Marco torna ad Aversa con il suo spettacolo Le Stazioni Lunari, dopo esser stata nel 2015 la madrina del Premio Bianca D’Aponte, e festeggiare insieme a Gaetano D’Aponte – patron del Premio e padre di Bianca D’Aponte – il compleanno della cantautrice prematuramente scomparsa.

Uno spettacolo permeo dei colori e ritmi del mondo, e di casa nostra. Hanno eseguito oltre a brani di tradizione popolare anche quelli cantautoriali della tradizione italiana da: Sona Carmagnola, Malarazza, Annarella, Todo cambia, Amara terra Mia, Montesole, a Amandoti, Gracias a la Vida e Luna Tucumana. La sensibilità vocale e umana di Ginevra Di Marco, saggiamente avvalorata dai suoi bravissimi musicisti, ha coinvolto il pubblico in maniera vigorosa durante tutto il concerto; un turn over di emozioni scanditi da ritmi lontani a ballate popolari, pietre miliari della nostra storia e tradizione. Un pubblico entusiasta, ha encomiato in ovazioni e bis gli artisti sul palco che non si sono risparmiati. Prima del concerto abbiamo incontrato Ginevra e chiesto:

Stazioni Lunari, perché questo titolo?

È uno spettacolo che abbiamo ideato insieme con Francesco Magnelli e Andrea Salvadori che suonano con me da quasi vent’anni, e una volta finita l’esperienza con i CSI, abbiamo deciso di aprirci alla musica, andare a nutrire tutto quel territorio musicale che era rimasto sopito; perché quando sei all’interno di un gruppo sei dedito a quello. Quindi abbiamo inventato questo concerto spettacolo, che va avanti da diversi anni, dove sul palco si avvicendano ogni volta con noi quattro artisti, tutti stanno sul palco e si modifica ogni volta. Si cantano canzoni di artisti, cover, aprendoci alla musica di ogni latitudine e luogo. Da quella popolare e oltre. Stazioni Lunari sono territori, piccole stanze, delimitato dalle luci, dove ogni artista sta, e dalle quali si affaccia grazie all’accensione delle luci. Quest’estate ad esempio abbiamo fatto due date molto belle a Roma e Milano con Max Gazzè e Carmen Consoli. Stasera faremo un mix  da Stazioni lunari e un po’ di omaggi alla tradizione italiana e Mercedes Sosa.

Lei è stata la madrina del Premio Bianca D’Aponte nel 2015, ora ritorna per il compleanno di Bianca. Che ricordi ha di questa esperienza?

Una bella esperienza carica di umanità, l’aspetto che ti rimane più addosso. Mi piace ritornare qui, come pure questa loro voglia di continuare a far rivivere la memoria di Bianca attraverso il ricordo, che poi è la cosa più bella che si possa fare.

Questo spettacolo racchiude dieci anni di ricerca musicale, una commistione di suoni, lingue diverse: quanto è importante per lei cantare questi testi? Lo chiedo all’artista e alla persona?

Cerco sempre di unire vari aspetti nella scelta delle canzoni: una bellezza melodica, armonica, e un terreno di interesse anche dal punto di vista degli arrangiamenti, poiché cerchiamo di cantare canzoni popolari ma portandoli sempre alla nostra sensibilità, alla nostra storia. Allo stesso tempo deve coniugarsi a questa bellezza anche un testo significativo, un messaggio, un motivo di riflessione. La musica deve essere intrattenimento, divertimento, coinvolgimento ma allo stesso tempo un aggancio per nuovi pensieri. Ad esempio abbiamo inserito e scelto, il Crak delle banche, un testo scritto alla fine dell’ottocento ma sembra scritto oggi.

Quest’anno esce il suo disco: “Ginevra Di Marco canta Mercedes Sosa” una raccolta di dodici brani più alcuni inediti. Indubbiamente la fama e il talento di Mercedes Sosa sono planetari, ma Ginevra di Marco perché sceglie di dedicargli un disco?

Sì, si chiamerà la Rubia canta la Nera, siamo alla fine delle registrazioni. Un lavoro nato in prima battuta su commissione, attraverso un concerto fatto in un bel Festival che si tiene ogni anno a Firenze, in autunno, e si chiama Musica dei Popoli; ospita artisti e musicisti da tutto il mondo. Gli organizzatori mi chiesero di esserci nel 2015 e di fare un concerto dedicato a Mercedes Sosa e da lì, è nata l’idea di metter su un disco. L ‘abbiamo sempre amata e cantata, e tuffandoci nel suo repertorio è stato un bellissimo viaggio, sotto ogni punto di vista. Un’ esplorazione musicale, perché l’Argentina dal punto di vista musicale non l’avevamo ancora toccata, e per tutto quello che lei ha rappresentato. Un contributo ad una grande della musica mondiale quale lei è, e la voglia far conoscere ancora di più un artista che forse non tutti conoscono o in maniera superficiale.

 

foto: Gabriella Ciaramella

video : Angela Garofalo


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