Dall’inizio della pandemia gli episodi di violenza contro le donne e i casi di femminicidio hanno registrato un forte incremento. Gli ultimi dati sono davvero allarmanti: in Italia, ogni tre giorni, una donna è vittima di femminicidio ed il 78% di questi delitti avviene tra le mura di casa.
Brunella, Adalgisa, Luana, donne uccise da chi diceva di amarle
In Campania negli ultimi mesi si sono registrati atroci delitti. L’ultimo ieri a Torre del Greco. Un uomo di 33 anni ha ucciso brutalmente la madre (Brunella Cervasi, 55 anni) perchè “era stanco delle sue fatture delle scemità” come avrebbe dichiarato durante la sua agghiacciante confessione. “Ho dovuto faticare molto perchè non voleva morire; alla fine ero stanco e mi sono addormentato; al mattino sono uscito, ho incontrato nonna e le ho detto che avevo ucciso mamma”.
Si tratta naturalmente di un uomo con evidente problemi psichici; l’uomo, infatti, ha dichiarato di “aver salvato il mondo uccidendola.”
Da non dimenticare Adalgisa Nicolai, la professoressa della Facoltà di Agraria di Portici uccisa a luglio uccisa e poi sfregiata dall’uomo che diceva di amarla; così come Luana Rainone, la giovane mamma il cui corpo, brutalmente trafitto, è stato ritrovato in un pozzo tra Poggiomarino e San Valentino Torio.
Brunella, Adalgisa, Luana, sono donne uccise da chi diceva di amarle e come loro, purtroppo, tante altre.
Non aspettate, non considerateli “episodi”
Oggi, nella Giornata Mondiale contro la Violenza sulle Donne, e non solo oggi, esortiamo le donne che abbiano ravvisato segnali di NON AMORE a non aspettare, a non attendere, a non credere che si tratti solo di un momento, a rivolgersi alle autorità competenti, a denunciare prima che quelli che sembrano solo “episodi” possano sfociare in vere e proprie tragedie.
Di seguito il contributo della redazione in collaborazione con i runner stabiesi.