Un conto significativo, di 230 milioni di euro. Ma dopo un’attenta valutazione durata diversi mesi, è stato stabilito chi si farà carico del suo pagamento. Nel testamento di Silvio Berlusconi, aperto ormai più di due mesi fa, vi erano previste delle somme di denaro destinate alla compagna Marta Fascina, al fratello Paolo e all’amico di sempre Marcello Dell’Utri. Tuttavia, sin dall’inizio, c’è stata grande confusione su chi avrebbe dovuto sottrarre tali somme dalla propria quota di eredità. Questa confusione riguardava soprattutto l’ultimo figlio di Berlusconi, Luigi, che non era menzionato nel documento in cui il Cavaliere chiedeva di destinare 100 milioni a Fascina e al fratello Paolo e 30 milioni a Dell’Utri come lascito. Secondo alcuni, ciò avrebbe esentato Luigi dall’obbligo di contribuire.
Leggi anche:
Scende in campo un altro Berlusconi?
Dopo una valutazione durata due mesi, affidata a legali ed esperti, i cinque figli ieri hanno deciso di accettare l’eredità di Berlusconi senza beneficio d’inventario. Una scelta che ha dimostrato la grande coesione familiare, soprattutto dopo la morte del padre. Nell’accordo è previsto l’impegno di non vendere le azioni ereditate per cinque anni, nonché la divisione delle quote da corrispondere a Fascina, Paolo Berlusconi e Dell’Utri.
Secondo le informazioni diffuse ieri, i cinque figli hanno deciso di pagare i lasciti in proporzione alla loro quota di eredità ricevuta. Naturalmente, anche Luigi è incluso in questo calcolo. La suddivisione sarà quindi del 52% per i primi tre e del 48% per gli altri due, come avviene anche per il resto dell’eredità, che è influenzato dalla parte legittima decisa da Berlusconi in favore dei suoi primi due figli – Marina e Pier Silvio – a cui spetta il controllo di Fininvest e delle aziende di famiglia.
Facendo i conti, dei 230 milioni da versare a Marta Fascina, Paolo Berlusconi e Marcello Dell’Utri, Marina e Pier Silvio contribuiranno con 59,8 milioni ciascuno, mentre Barbara, Eleonora e Luigi pagheranno 36,8 milioni ciascuno. Un calcolo equilibrato, senza dubbio, considerando che l’eredità supera complessivamente i cinque miliardi.
Lascia un commento