Generale Vannacci destituito dopo il suo libro shock contro le minoranze

Un terremoto ha scosso le fondamenta delle Forze Armate italiane in seguito alla destituzione del generale Roberto Vannacci, 55enne generale all’interno delle forze militari, a causa del suo controverso libro intitolato “Il Mondo al Contrario”.

L’opera ha innescato una serie di reazioni negative, in particolare a causa delle sue opinioni espresse nei confronti delle minoranze. Nel suo libro, il generale Vannacci, che si autodefinisce l’erede di Giulio Cesare, ha preso una posizione critica e provocatoria nei confronti delle minoranze, esponendo opinioni che sono state definite offensive e discriminatorie. L’opera ha attirato l’attenzione non solo del pubblico, ma anche dei colleghi militari e delle organizzazioni per i diritti civili.

Molti hanno sottolineato che le opinioni espresse nel libro non solo confliggono con i valori fondamentali di inclusione e uguaglianza, e va anche detto che certe affermazioni pesanti potrebbero anche minare la fiducia dell’opinione pubblica verso le istituzioni militari.

L’esercito italiano prende le distanze e destituisce il generale

L’annuncio della destituzione del generale Vannacci è stato emesso attraverso un comunicato dell’esercito, che prende le distanze da quanto scritto nel libro di Vannacci. Al suo posto già eletto Maurizio Panizzi. Il generale è stato destituito e sarà trasferito a Roma a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri. Non si sono fatte attendere le parole del ministro Crosetto, che ha definito farneticazioni le parole contenute nel libro del militare destituito.

All’interno del libro presenti frasi contro i gay come “la normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali” o ancora frasi come “occupanti abusivi delle abitazioni prevalgono sui loro legittimi proprietari; quando si spende più per un immigrato irregolare che per una pensione minima di un connazionale e quando le città si trasformano in luoghi per single benestanti e alternativi mentre lavoratori, operai e famiglie sono costretti ad abbandonarle”.

Il militare spara a zero anche contro l’atleta di pallavolo Paola Egonu, scrivendo che i suoi tratti somatici non rappresentano l’italianità, pur essendo di cittadinanza italiana. Da parte sua il generale Vannacci non ha chiesto scusa per le proprie affermazioni contenute nel suo libro, di cui l’esercito non ne sapeva nulla e non conosceva i contenuti dell’opera.


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