Il Napoli vince e convince, il giorno dopo

 

Il Napoli fa la voce grossa contro l’Udinese di Andrea Sottil. Il giorno dopo la vittoria azzurra:

Le polemiche tra Calenda, non il politico Carlo, ma il procuratore di Osimhen Roberto, e la società oscurano le difficoltà di Garcia e seppure fastidiose, permettono al tecnico francese di far passare in secondo piano le sue scelte tattiche e di uomini. Confermare il nigeriano in attacco e inserire Mario Rui e Politano nella formazione iniziale sono state giuste valutazioni e il Napoli domina in lungo e in largo il primo tempo, segnando due reti e mancandone un altro paio.

La terza scelta felice del tecnico francese è stata quella del rigorista dopo la decisione del var di richiamare al monitor l’arbitro che non si era accorto del fallo su Kvaratskheila in area. Il nazionale polacco Zielinski sblocca il risultato dal dischetto, dopo averlo clamorosamente sfiorato poco prima su azione, calciando alto in piena area, ma dopo essersi preparato la conclusione in modo delizioso, da top player. Il portiere Silvestri deve compiere interventi importanti su Kvaratskheila, lo stesso Osimhen e Rui, mentre l’Udinese, pur calciando in porta abbastanza pericolosamente soprattutto con il giovane Lucca, non riesce a impegnare Meret perché nessuno inquadra lo specchio della porta, nemmeno l’ex attaccante di Catania e Ajax. Il fatto importante, che trascina definitivamente lo stadio San Paolo Maradona dalla sua parte è il gol del raddoppio di Osimhen al termine di una bella azione manovrata del Napoli, che mette nelle condizioni migliori la sua punta di centrare il bersaglio. Insomma è andato tutto per il verso giusto e poca importa se Kvaratskheila all’inizio della ripresa colpisce clamorosamente il palo, alla destra di Silvestri, perché quando Garcia decide di togliere dal campo Osimhen, assieme a Politano, a beneficio di Simeone e Lindstrom i tifosi applaudono così come lo stesso nigeriano, che questa volta non protesta e anzi applaude a sua volta all’uscita dal campo.

Subito il Cholito Simeone avrebbe potuto fare il terzo gol su assist proprio di Lindstrom, ma Silvestri ancora una volta è bravo a chiudere lo specchio e poi Kvaratskheila è ancora sfortunato nelle conclusioni perché colpisce un altro palo, questa volta quello alla sinistra del portiere udinese, che non avrebbe potuto fare nulla. Anche il tecnico friulano Sottil attua le sostituzioni sia prima che dopo la terza del Napoli con Cajuste in campo al posto dell’applauditissimo Zielinski, ma l’Udinese non riesce nemmeno a limitare i danni perché il nazionale georgiano è deciso a segnare finalmente il suo primo gol stagionale e ci riesce. Infatti Kvaratskheila approfitta di un errore di Bijol,a poi è bravissimo a liberarsi del portiere Silvestri e a depositare la palla in porta, ma dopo la prima parata di rilievo di Meret proprio su Bijol, il gol più bello lo segna Samardzic, che si libera di diversi calciatori del Napoli, chiede il triangolo ad un compagno e nuovamente dribbla un difensore, prima di concludere in rete, realizzando probabilmente il gol migliore della sua carriera. Kvaratskheila però vuole consentire anche a Simeone di segnare il suo primo gol e gli fornisce un assist delizioso, praticamente sulla testa dell’argentino, che deve solo toccare per segnare.

Il Cholito ci prova pure quando esce il georgiano, oggi decisamente migliore in campo, assieme ad Anguissa, l’uomo a cui si affida Garcia in virtù delle passate esperienze, per l’ingresso di Raspadori ed Elmas, ma Silvestri gli nega la gioia della doppietta, compiendo una spettacolare parata in angolo. L’ultimo tiro lo effettua Lindstrom nel recupero in una gara che fa tornare il sorriso ai tifosi del Napoli, per il gioco espresso dalla squadra, i gol realizzati e soprattutto perché ha provato a perdonare l’attaccante nigeriano dopo le leggerezze commesse in campo a Bologna e poi sui social con la complicità di Calenda e pure di qualche collaboratore maldestro di Delaurentiis. Come dicevo prima, le polemiche con Osimhen hanno fatto gioco a Garcia, che sta lavorando per superare anche gli altri due test difficili, di Lecce sabato pomeriggio, e poi quello del martedì di Champions nella serata storica contro il Real Madrid di Ancelotti nuovamente allo stadio San Paolo Maradona.


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