Juve Stabia verso Itaca il racconto di Stabiamore

Juve Stabia batte Messina, il racconto di Gianfranco Piccirillo dell’ associazione Stabiamore

 

È un Sabato Santo di grande festa al Menti in attesa della Pasqua e della matematica certezza della promozione in cadetteria con un pubblico stabiese numeroso e colorato, come non si vedeva da amni. Pagliuca sceglie Pierobon a centrocampo per sostituire lo squalificato Buglio, e Mosti a sostegno di Adorante e Candellone, per battere il forte Messina di Modica, che però deve rinunciare a due calciatori importanti come Manetta e Frisenna. Lo Stabia fa subito capire che, nonostante il pareggio del Benevento con il Monterosi, vuole vincere la gara per avvicinarsi alla serie B, e con Mosti crea pericolo sia in fase di conclusione, che di appoggio a Candellone, ma è il regista Leone ad illuminare il gioco delle vespe, dimostrando tutte le sue qualità di fornitore di palloni filtranti, soprattutto per Romeo e Adorante, ma capace anche di innestare l’azione della squadra in velocità, dialogando con Mosti, che assieme a Romeo costringe l’ex portiere dello Stabia Fumagalli a interventi importanti.

 

E’ una gara praticamente a senso unico con il gol di Romeo di testa su assist di Andreoni, che appare come il naturale epilogo di un dominio assoluto, cosi come il raddoppio di Candellone, che giunge in mischia al termine di un attacco insistito. Thiam deve fare solo una parata semplice su una punizione innocua del Messina, mentre Candellone spreca un assist perfetto di Mignanelli, con la sua conclusione che termina di poco fuori dopo un suo errore nella fase iniziale. Ma nel recupero del primo tempo arriva anche il terzo gol di una squadra, che manda in visibilio il pubblico meraviglioso del Menti con il bomber Adorante, che sa valorizzare un cioccolatino di Mosti, mettendo la palla alle spalle di Fumagalli. Il primo tempo si è giocato praticamente in una sola metà campo e gli infortuni di Ortisi e dell’ex Lia, possono valere solo come una tenue attenuante di una batosta, che nella ripresa avrebbe potuto assumere le dimensioni di un punteggio imbarazzante per la squadra dello zemaniano Modica, che decide di fare tre cambi nell’intervallo per cercare di correre ai ripari. Ma la musica non cambia nella ripresa con Leone, che continua ad incantare il pubblico, dettando i tempi del gioco, come nel caso del meraviglioso assist per Adorante, che sfiora il poker, sbagliando di poco la misura del pallonetto, solo davanti a Fumagalli, il quale successivamente commette un grave errore, consentendo comunque al bomber scovato ds Lovisa a gennaio dalla Triestina, di mettere a segno un’altra doppietta con il più comodo dei gol a porta vuota. Nella prima azione importante il Messina riesce a segnare il gol della bandiera con Luciani, lesto a deviare sulla linea di porta un cross dalla sinistra, peraltro in sospetto fuorigioco. Prima dei cambi di Pagliuca, che può stare tranquillo in questa gara senza rischiare ulteriori provvedimenti disciplinari, ci sono due belle parate dei portieri. Fumagalli salva su Candellone dopo che Adorante aveva generosamente cercato di farlo segnare, rinunciando alla tripletta personale, e Thiam compie una grande parata su una conclusione dal limite di un Messina, che si esprime solo un pochino meglio nella ripresa. Escono Pierobon e Candellone per Meli e Piscopo, e subito dopo c’è un bellissimo colpo di testa di Adorante sotto misura, che costringe il portiere quarantenne, che gioca assieme al figlio, oggi in panchina, ad una bellissima parata in angolo.

 

Pagliuca giustamente decide di dedicare una standing ovation al migliore in campo, Leone e inserisce Gerbo al suo posto, facendo uscire anche Mosti per Piovanello e proprio l’attaccante, che ama le giocate funamboliche spreca il quinto gol solo davanti a Fumagalli, dopo essere stato servito al bacio da Meli, in una ripartenza che sembrava condannare il Messina alla manita. Lo spazio concesso nel recupero da Pagliuca a La Rosa, al posto di un Romeo oggi sicuramente brillante, fa capire che lo Stabia darà molto spazio ai giovani, non appena otterrà la promozione matematica, ma non nella sfida contro il Benevento di lunedì prossimo.

 

La squadra di Auteri cercherà, se non altro, di evitare di vedere festeggiare le vespe sul suo campo, ma la serie B, per la squadra di Castellammare è ormai distante giusto il tempo che la nave di Pagliuca attracchi ad Itaca, nel porto raggiunto nella Pasqua di questo fantastico campionato. Gli auguri di una Santa Pasqua gli rivolgo innanzitutto al tecnico e a tutti il suo staff, al presidente Langella, presente in curva assieme ad un Quagliarella forse pentito della sua scelta di non chiudere la carriera con la squadra della sua città, come aveva promesso, a tutta la dirigenza, alla squadra e ai tifosi, ma soprattutto ai miei lettori, che hanno la pazienza e la Bontà e consentitemi la B maiuscola, di leggere sempre i miei commenti.

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