Per DONNE PRAGMATICHE, intervista a Mariangela Cutrone, autrice della raccolta “Le parole empatiche”

Di poesia non ce n’è ma abbastanza! In occasione della settimana dedicata alla Giornata Mondiale della Poesia abbiamo incontrato Mariangela Cutrone, autrice della raccolta “Le parole empatiche” pubblicata da Poetica Editori, un testo che è contestualmente un viaggio nel mondo delle emozioni e un invito a riflettere sulla natura umana, in particolare sulla necessità di sognare per addolcire la vita, ma anche e soprattutto per essere coerenti con sè stessi nel tentativo di non divenire tutti degli automi così come la società spesso ci impone di essere.

Diamo sfogo alla creatività
per creare ciò che è in coerenza
con quello che siamo.
Crederci è il primo passo
per concretizzare i desideri
che aspettano solo noi
per tramutarsi in realtà.

(da “Indossando lenti colorate” di Mariangela Cutrone)

I componimenti della Cutrone che vi invito a leggere sono accompagnati da una playlist musicale, dalle illustrazioni di Davide De Brita e dalla post fazione della scrittrice Carmen Talarico che sottolinea che la sfida di chi crede ancora nell’umanità è quella di “promuovere l’ecologia del cuore, unica residenza delle parole empatiche”

Abbiamo voluto saperne qualcosa di più. Per questo motivo, protagonista della nostra rubrica DONNE PRAGMATICHE è, questo mese, la poetessa Mariangela Cutrone.

Per DONNE PRAGMATICHE, intervista a Mariangela Cutrone, autrice della silloge “Le parole empatiche”

  • Mariangela, grazie per la ua disponibilità! Raccontaci. Come è nata la raccolta “Le parole empatiche”?

Sin dall’età di diciassette anni ho sempre avuto la passione per la scrittura. Già da allora scrivevo quelle che io chiamo “parole tradotte in versi”, ispirate a situazioni ed eventi vissuti da me o dalle persone che conosco o, anche da sconosciuti (non ho mai fatto fatica ad interagire con gli altri che spesso non conoscendomi mi raccontano la loro storia), passioni, ideali, sogni. Successivamente la scrittura si è trasformata in un vero e proprio lavoro quando mi sono avvicinata al mondo del giornalismo che è la mia professione attuale a cui mi dedico con tanta determinazione e passione. Intanto in questi anni collaborando con il blog Seven Blog della Tlà Comunicazione di Fabio Muzzio e Debora Borgognoni (li stimo tanto!) ho curato una rubrica dedicata al mondo dell’empatia e delle relazioni umane e mi è venuta l’idea di raccogliere in tre sillogi di poesie tutte “le mie parole tradotte in versi” che hanno come fulcro l’Incontro con l’Altro visto come una sorta di rispecchiamento, l’occasione per ognuno di noi per esplorare il proprio mondo interiore.  L’empatia è stata anche la tematica della mia tesi di laurea e tutt’ora rappresenta sempre il fulcro dei miei interessi e ricerche psicopedagogiche.

  • La raccolta è dedicata anche alle “Anime Elette”. Chi sono per te le “Anime Elette”?

Credo molto nel potere di quegli incontri che ti cambiano il corso dell’esistenza perché contribuiscono a renderla più bella e significativa. Le anime elette sono quelle persone che una volta incontrate non dimenticheremo mai. Lasciano un segno del loro passaggio, un segno indelebile perché con esse si condividono passioni, “sogni non ordinari” e soprattutto si condividono momenti significativi che si cibano di dialogo autentico.  Si rivelano guide, alleate, complici, fonti di insegnamenti, spunti di riflessione e imput creativi.  Grazie ad esse impariamo a conoscerci meglio e a cambiare la vita in meglio perché ci aiutano ad acquisire consapevolezze nuove, quelle che contribuiscono a dare una svolta alla nostra esistenza. Ci sono tante anime elette che sono destinate ad incontrarsi in un determinato momento della loro vita e quando accade c’è sempre un perché.

  • Nei tuoi componimenti, così come tra i tuoi capelli, c’è molto colore. Mi riferisco in particolare ai componimenti “Indossando lenti colorate”, ma anche a “Sophia” dove parli “di colori vivaci per brillare d’immenso”. Quali sono i colori che caratterizzano la tua vita? E le sfumature?

Nella mia vita amo indossare e circondarmi di colori vivaci perché con essi mi piace “contagiare” le persone di vitalità e buonumore. I colori sono capaci di aiutarci ad esprimere al meglio quello che sentiamo, dagli stati d’animo alle emozioni più intense. Anche nei periodi più bui della mia vita ho sempre cercato di cogliere in mezzo al grigiore delle sfumature di colore capaci di non farmi dimenticare mai che oltre alla tristezza, al dolore e alla rabbia ci sono sfumature che vale la pena far emergere per sentirsi affamati di vita. Nella mia vita alterno periodi di rosso/ arancione nei quali mi sento energica, vitale e creativa a sfumature di viola che caratterizzano i miei momenti di introspezione e di inquietudine che per me sono di fondamentale importanza per creare le mie “parole tradotte in versi”. Ormai ho imparato a far convivere tra loro questi colori. Sono parte di me e ho scoperto che possono contaminarsi tra loro creando sfumature inedite.

 

  • Del tuo libro mi ha particolarmente colpito un concetto, quello di “distanza come forma di difesa”. Parli di “distanza che separa la follia dalla razionalità”. La distanza, dunque, ci viene in soccorso o in fondo demolisce aspettative, sogni ed emozioni?

Quando eleviamo distanze tra noi e gli altri ci illudiamo che esse possano difenderci ma in realtà le distanze spesso sono controproducenti alla realizzazione dei nostri sogni più autentici. Sono mura massicce alimentate da pregiudizi, paure e illusioni. Molte persone le usano perché hanno paura di soffrire ma il dolore è parte della nostra esistenza, non va soppresso o allontanato ma affrontato con coraggio. Spesso queste distanze si fortificano nei confronti di quelle persone che ci ricordano parti di noi stessi che facciamo fatica ad accettare, quelle che in psicologia chiamano “parti esiliate” con le quali dobbiamo solo imparare a conviverci dopo averle perdonate.

Separano la follia
dalla razionalità
vogliono definire
ciò che sfugge
all’ordinario.
Sono forme di difesa
elevano mura incontrastate
cibandosi di ipocrisia.

(da “Le distanze” di Mariangela Cutrone)

  • A proposito di “distanza”. Sei nata e cresciuta in Puglia e ora vivi in Abruzzo, due terre non troppo distanti, eppure molto diverse tra loro. Cosa ami maggiormente di queste due terre?

È vero per quanto vicine la Puglia e l’Abruzzo per molti aspetti sono due mondi completamente diversi. Della Puglia amo tanto i colori, i sapori e i profumi che si respirano soprattutto nel periodo primaverile, una delle mie stagioni preferite. Della Puglia apprezzo tanto la solarità e la vitalità delle persone che ti contagiano con la loro positività.  Ho ricordi molto belli e divertenti legati alla città di Bari che ho vissuto molto per motivi di studio e lavoro. Lì non ti senti mai solo, è facile ritrovarsi a conversare anche con uno sconosciuto su un autobus. I pugliesi sono sempre molto ospitali e ti fanno sentire a casa in qualsiasi momento. Della Puglia mi porto dentro il sole che è caldo e luminoso anche negli inverni più rigidi. Nonostante viva qui in Abruzzo da sei anni, conosco poco il territorio. Per il momento posso dire che mi ispirano i paesaggi naturalistici e il mare che, da quando abito qui, ho imparato ad apprezzare (anche se il mare pugliese è imbattibile!). Per molti aspetti, soprattutto umano, mi manca la Puglia. 

  • Il tuo libro è uscito solo da pochi mesi. Come è stato accolto? Quali sono stati i primi feedback?

Con tanta sorpresa da parte mia il libro è stato accolto positivamente dalla critica letteraria con belle recensioni che colgono la positività e la vitalità in ciò che scrivo e che si discosta dal nichilismo che spesso dilaga nella poesia. Molti lettori e amici mi scrivono dicendo che si sono identificati in molte poesie perché parlano di emozioni e stati d’animo che tutti proviamo in quanto esseri umani e che non dobbiamo assolutamente sopprimere ma esprimere a pieno anche creativamente perché il mondo delle emozioni è di vitale importanza e ci connette alla parte più autentica del nostro essere. Purtroppo ci hanno insegnato più a pensare che a ragionare ma a lungo andare questo modus operandi crea solo disagio e nevrosi.

  • A chi consiglieresti la lettura dei tuoi componimenti?

Consiglio “Le parole empatiche” a tutti i sognatori, a coloro che non hanno mai smesso di credere nei propri sogni e passioni che consentono di vivere la vita con una marcia in più e a coloro che non hanno mai perso fiducia nel genere umano e che attraverso l’incontro con l’Altro si arricchiscono di insegnamenti, riflessioni e imput creativi.

A te che giri il mondo
con la tua valigia di sogni
non ti fermi al visibile
è nel profondo
che soddisfi la tua fame
di sensazioni inedite.
Le rintracci in persone e luoghi
da esplorare senza limiti.
vesti di colori vivaci
per brillare d’immenso
ti fondi alla Bellezza eterea
ma non sai definire quel moto dell’anima
che si agita dentro te.

(da “Sophia” di Mariangela Cutrone)

  • Alla fine del libro troviamo una bellissima playlist – un’accurata selezione di brani che contribuiscono a far assaporare i tuoi versi. Come mai, nella tua playlist non è stato selezionato alcun brano in italiano?

Sono una grande estimatrice di musica rock che spazia dal blues al grunge e all’alternative metal.  Sono cresciuta ascoltando i Led Zeppelin, gli AC/DC e i Black Sabbath.  Purtroppo non ho molta stima dei cantanti italiani soprattutto quelli attuali che danno in pasto la loro creatività all’industria musicale odierna che punta più sulle vendite che sul talento vero. So bene che dopo questa affermazione, mi farò tanti nemici!.

  • Progetti futuri?

Sono sempre in fermento creativo. Solitamente mi ritrovo a lavorare su diversi progetti contemporaneamente. Attualmente sto scrivendo un romanzo in cui la tematica delle anime elette regna sovrana e in cui il mondo della musica e quello del giornalismo si contaminano per dare vita ad una storia ricca di emozioni intense.

  •  Qual è il sogno di Mariangela Cutrone?

Viaggiare con la mia valigia di sogni per fare il pieno di ispirazioni nuove e per soddisfare la mia illimitata fame di conoscenza.

Ringrazio Mariangela Cutrone per la sua disponibilità e vi invito a seguire MAGAZINE PRAGMA dove troverete tante notizie di attualità, sport, cultura e curiosità.

Parliamo di libri e curiosità anche su Edijay in onda su https://radiopopnapoli.it/  il venerdì in diretta alle 12.30 ed il sabato in replica sempre alle 12.30. Trovate Edijay (Mauro e Nicola) anche via podcast sulla vostra app preferita:

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